C’è una denuncia pesante a Latina, presentata nei giorni scorsi da un ragazzo Rom. Un’accusa di violenze che quattro minori residenti nel campo Al Karama – nella zona di Borgo Montello – avrebbero subito nella notte tra il 24 e il 25 aprile da un gruppo di 15 persone, con la partecipazione di tre agenti della polizia di Stato, in servizio nella locale questura. Schiaffi, percosse, qualche calcio sferrato nella notte, davanti ad un bar in una via di Borgo Bainsizza.
“Tornavo da una festa con tre miei amici – ricorda uno dei ragazzi Rom coinvolti – ed era tardi, l’una di notte passata”. Un rumore sotto la macchina, forse un pezzo che cadeva, li obbliga a fermarsi, ad un chilometro dal campo: “Ci siamo accostati davanti al bar di borgo Bainsizza, per capire cosa accadeva”. La presenza dei quattro ragazzi Rom di notte attira l’attenzione di un gruppo di persone – una quindicina, secondo le testimonianze raccolte: “Alle spalle ci siamo trovati quindici ragazzi italiani, grossi, non come me. Ci hanno accusato di voler rubare delle macchinette (slot machine, ndr) dal bar”, ricorda uno dei quattro giovani Rom. “Ora aspettate qui, chiamiamo le guardie, ci hanno detto”.
Ed è l’inizio di un incubo, secondo il racconto. “Sono arrivati i poliziotti, ci hanno chiesto quanti anni avevamo, mentre noi stavamo in ginocchio. Gli abbiamo detto che eravamo minorenni”. La risposta della polizia – prosegue il racconto – è stata inaspettata: “Dovete dirci la verità, altrimenti vi lasciamo in mano a questi. A quel punto hanno inviato a menarci tutti, anche i poliziotti: schiaffi e calci, dicendo che dovevamo dire la verità, dovevamo dire cosa stavamo facendo lì. Quando hanno visto che i poliziotti ci picchiavano, sono venuti anche gli altri, uno alla volta, continuando a picchiarci”.
Il pestaggio, secondo uno dei ragazzi, è durato una decina di minuti: “Poi ci hanno detto di prendere la nostra roba e di andarcene a casa. Ma quando ho cercato di prendere le chiavi della macchina, uno dei poliziotti ha messo il piede sulle chiavi e poi le ha buttate in un fosso: ‘Ora prendete al macchina e spingetela fino al campo’, ci ha detto” .Uno dei quattro ragazzi ha poi deposto davanti agli uomini della polizia di Stato, confermando la versione raccontata. Punto per punto, assumendosi la piena responsabilità delle sue parole. L’automobile dei quattro ragazzi – tutti minorenni e senza patente – è stata ritrovata bruciata nella piazza di borgo Bainsizza, a duecento metri dal bar dove erano stati fermati, la mattina del 25 aprile. Un epilogo della notte di violenze, quasi a voler dare una lezione pubblica, visibile a tutti.