Il decreto carceri in otto punti

riportiamo un’altro articolo sul decreto carceri

cordatesaIl 17 dicembre il consiglio dei ministri ha approvato un pacchetto di misure sulla giustizia. Tra queste, un disegno di legge di semplificazione sul processo civile e soprattutto il decreto legge sulle carceri. Ecco cosa prevede il decreto:

    • Nuove scarcerazioni. Quattromila detenuti sono già usciti dalle carceri grazie al precedente decreto “svuota-carceri” e si stima che a questi se ne potranno aggiungere circa altri tremila, grazie a uno sconto di pena per buona condotta che passa da 45 a 75 giorni ogni sei mesi di detenzione (permettendo un’uscita anticipata fino a un massimo di sei mesi). Si tratta di una misura con valore retroattivo, dal gennaio del 2010, e provvisoria: tra due anni cioè si dovrà decidere se confermarla o meno.

 

    • Domiciliari. Se il giudice di sorveglianza non valuta il detenuto pericoloso, gli ultimi diciotto mesi di pena si scontano ai domiciliari. Questa è una misura definitiva.

 

    • Affidamento al servizi sociali. Sale da tre a quattro anni il tetto massimo di pena per poter beneficiare dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Se il detenuto riceve una seconda condanna mentre è ai servizi sociali, è il giudice di sorveglianza a decidere se farlo tornare in carcere o no.

 

    • Espulsione degli extracomunitari. Si incentiva l’applicazione di una norma già contenuta nella Bossi-Fini ma poco applicata, che prevede per i reati minori l’espulsione immediata dei detenuti extracomunitari (che rappresentano circa un terzo del totale dei carcerati) in alternativa agli ultimi due anni di detenzione.

 

    • Affido terapeutico e reato di spaccio lieve. Aumentano le possibilità di affido terapeutico per favorire la cura nelle comunità di recupero dei detenuti tossicodipendenti, anche in caso di recidiva per reati minori. Inoltre è inserito il reato di spaccio lieve, che prima era solo una circostanza attenuante, con multe e pene minori (da uno a cinque anni di carcere).

 

    • Lavoro esterno. Ci sono benefici e sgravi fiscali per chi impiega detenuti. Secondo i dati resi noti dalla ministra Cancellieri, nel 2013 solo il 20 per cento della popolazione carceraria è risultata impegnata in attività lavorative.

 

    • Braccialetti elettronici. Il decreto estende l’uso dei braccialetti elettronici, che attualmente è riservato solo alle persone ai domiciliari.

 

  • Tutela dei diritti dei detenuti. Sono previsti un nuovo procedimento giurisdizionale davanti al magistrato e l’istituzione di un garante nazionale dei diritti delle persone detenute.

Il decreto legge è un provvedimento provvisorio: entra subito in vigore, ma se il parlamento non lo converte in legge entro sessanta giorni, decade retroattivamente ed è come se non fosse mai esistito.

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