L’anno scorso erano stati i Senatori della Repubblica Salvo Fleres, Donatella Poretti e Marco Perduca, su sollecitazione di Emilio Quintieri, Ecologista radicale calabrese ad interrogare il Ministro della Giustizia Paola Severino mentre, questa volta, sono diciassette i Parlamentari del Movimento Cinque Stelle capeggiati dal Deputato modenese Vittorio Ferraresi, membro della Commissione Giustizia di Montecitorio ad interrogare il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in merito al pestaggio subito dal detenuto Giuseppe Rotundo all’interno della Casa Circondariale di Lucera nel gennaio 2011 e per il quale sono stati tratti a giudizio innanzi al Tribunale di Lucera tre appartenenti alla Polizia Penitenziaria, il Sovrintendente Pasquale De Gennaro e gli Assistenti Capo Francesco Benincaso e Vincenzo Leone, tutti in servizio – all’epoca dei fatti – presso il suddetto Istituto Penitenziario. Sono tutti accusati dal Pubblico Ministero Pasquale De Luca di aver, in concorso tra di loro, maltrattato il detenuto Rotundo, affidato loro per ragioni di custodia, sottoponendolo a misure di rigore non consentite dalla Legge e cagionandogli lesioni personali. Nello specifico i tre Agenti avrebbero dapprima portato in una cella di isolamento il Rotundo e dopo averlo costretto a spogliarsi lo avrebbero più volte percosso con pugni in faccia ed alla nuca e calci in varie parti del corpo, facendolo cadere a terra in uno stato di incoscienza, con lesioni riscontrate (ematoma avambraccio destro, emitorace sinistro con graffi, vistoso ematoma ginocchio, gamba e caviglia destra, ematoma regione periorbitale bilaterale, emorragia oculare e orbitale bilaterale, tumefazione regione frontale destra, ematoma regione mandibolare sinistra, eccetera) guaribili in 40 giorni. Sarebbero numerose le prove a sostegno dell’ipotesi accusatoria. Tra le tante, anche le testimonianze rese durante le Indagini Preliminari da due coraggiose donne, le Dott.sse Roberta Natale e Giovanna Vinciguerra, rispettivamente Psicologa e Assistente Sociale in servizio presso la Casa Circondariale di Lucera. Inoltre, su esplicita richiesta della Procura della Repubblica di Lecce, competente in quanto il Rotundo, subito dopo il pestaggio venne trasferito nella Casa Circondariale di Foggia, vennero svolti anche degli accertamenti specialistici da parte del personale di Polizia Scientifica della Questura di Foggia che confermarono le percosse patite dal detenuto salentino. In particolare, i rilievi fotografici eseguiti sulla persona del Rotundo, evidenziarono leggere tracce di ematoma in via di dissoluzione ad entrambe le regioni periorbitali, leggere tracce di emorragia oculare destra, leggerissime tracce di emorragia oculare sinistra, residui di leggera tumefazione nella regione frontale destra, ematoma all’avambraccio destro nella regione interna ed esterna e gomito, leggera tumefazione sul dorso della mano destra, alcuni graffi all’emitorace sinistro, ematomi sul ginocchio e sulla gamba destra, ematoma sulla caviglia, sul collo del piede e nella regione plantare dorsale del piede destro e leggeri graffi alla gamba sinistra superiormente al polpaccio. Attualmente il processo è in corso presso il Tribunale di Lucera ed oltre al detenuto Rotundo, assistito dall’Avvocato Elvia Belmonte del Foro di Lecce, si è costituita ed ammessa come parte civile anche Antigone Onlus, l’Associazione per i Diritti e le Garanzie nel Sistema Penale presieduta a livello nazionale da Patrizio Gonnella. Il Sodalizio è rappresentato e difeso dagli Avvocati Simona Filippi ed Alessandro De Federicis. Il detenuto Rotundo, comunque, essendo stato querelato dagli Agenti di Polizia Penitenziaria è stato tratto a giudizio per rispondere dei reati di resistenza e lesioni a Pubblici Ufficiali. Le Guardie Carcerarie, che si sono costituite pure parte civile nel processo, accusano il Rotundo di aver inveito contro di loro con parole offensive e minacciose e di essersi scagliato contro di loro colpendoli anche con pugni e calci e cagionandogli lesioni personali. Gli Onorevoli Ferraresi, Businarolo, Agostinelli, Bonafede, Sarti, Tancredi, Micillo, Di Maio, Colletti, Barbanti, Nesci, Dieni, Cozzolino, Toninelli, Dadone, Fraccaro e Parentela, su sollecitazione del radicale Quintieri, nell’Interrogazione a risposta scritta nr. 4-02590 presentata mercoledì 20 novembre, durante la 122esima seduta della Camera dei Deputati, al Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, hanno chiesto di sapere se e di quali informazioni disponga il Ministro in relazione ai fatti descritti nell’atto ispettivo, se intenda, appurata la fondatezza delle notizie, verificare se vi siano ulteriori precise responsabilità di singoli agenti o funzionari dell’Amministrazione penitenziaria, oltre a quelle sino ad ora rilevate dalla competente autorità giudiziaria, con particolare riferimento a coloro i quali abbiano autorizzato o tollerato la conduzione con la forza, ed il relativo eventuale pestaggio, del detenuto presso una cella di isolamento in spregio a quanto prescrive l’ordinamento vigente e, se del caso, quali provvedimenti disciplinari intenda adottare nei confronti dei responsabili; cosa il Ministro interrogato intenda fare per riportare urgentemente la popolazione detenuta ai livelli di ricettività legali e per rimuovere le strutturali non conformità alla legge della casa circondariale di Lucera, in considerazione del fatto che queste ultime possano mettere in pericolo l’incolumità personale dei detenuti e del personale penitenziario operante ed a quando risalga e cosa sia scritto nell’ultima relazione della competente azienda sanitaria locale in merito alle condizioni strutturali della casa circondariale di Lucera, anche sotto il profilo igienico-sanitario e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Intanto, la prossima Udienza del processo che vede imputati i Poliziotti Penitenziari ed il detenuto Rotundo si terrà il 21 febbraio 2014. Emilio Quintieri, ecologista radicale calabrese, nel ringraziare la deputazione pentastellata ed in modo particolare l’Onorevole Ferraresi per la preziosa collaborazione, auspica che il processo presso il Tribunale di Lucera prosegua rapidamente e si arrivi ad accertare le responsabilità in modo che gli autori dei reati siano severamente puniti e nelle Carceri non accadano mai più questi episodi di pestaggio praticati dal personale di Polizia Penitenziaria in danno di cittadini, innocenti o colpevoli che siano, sottoposti alla loro vigilanza a custodia. Attendiamo – conclude Quintieri – di conoscere le determinazioni del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in ordine ai gravissimi fatti evidenziatigli con l’Interrogazione Parlamentare.
26/11/2013
Torna il caso del detenuto percosso nel 2011 nel carcere di Lucera
By cordatesa
Tags: aggressione in carcere, carcere di lucera, detenuto percosso in carcere, squadraccia
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