Si è sentito male all’interno della sua cella. Subito soccorso e trasportato all’ospedale romano di Santo Spirito, è deceduto dopo due giorni di agonia. E’ morto così un detenuto di 82 anni, recluso nel carcere di Regina Coeli. Si tratta del quindicesimo decesso nelle carceri del Lazio dall’inizio del 2013. “Due settimane fa – ha detto il garante dei detenuti Angiolo Marroni, che ha diffuso la notizia – il tribunale di sorveglianza aveva rigettato la richiesta, presentata dai legali, di differimento della pena per motivi di salute”.
“L’uomo era affetto da gravi patologie – racconta Marroni – ed era anche stato colpito da un ictus. Forse bisognerebbe riflettere sul fatto che una persona con questo quadro clinico e anagrafico avrebbe dovuto scontare la sua pena in una struttura diversa dal carcere e maggiormente adatta alle sue condizioni”.
La vittima, S. C., aveva un fine pena previsto nel 2026. Nel 2005, a 75 anni di età, depresso per la sua situazione finanziaria, aveva aggredito la coppia alla quale aveva venduto l’appartamento e la falegnameria che gestiva. L’uomo era rimasto ucciso, la donna gravemente ferita. Nel corso della sua detenzione, S.C. era stato anche a Rebibbia. Non aveva contatti con l’esterno se non qualche saltuario colloquio con un anziano fratello.
“La morte di quest’uomo – aggiunge il garante dei detenuti – riporta in primo piano la questione dei detenuti anziani e malati reclusi nelle carceri di tutta Italia. Si tratta di decine di persone che spesso sono ospitate nelle infermerie e nei centri clinici perché hanno bisogno di un’assistenza continua. Auspico che il Parlamento faccia al più presto proprio il grido d’allarme lanciato, una settimana fa, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”