Amnesty: in Nigeria centinaia di sostenitori di Boko Haram uccisi in carcere senza un giudizio

cordatesaIn Nigeria, negli ultimi sei mesi, diverse centinaia di persone sono morte in carcere, detenute in seguito a una vasta operazione dell’esercito contro gli insorti islamici di Boko Haram. I prigionieri – sembra fossero 950 – sono morti di stenti senza un giudizio. E’ quanto denuncia l’organizzazione umanitaria Amnesty International, che chiede al governo locale un’inchiesta immediata. Boko Haram è il gruppo che si è macchiato di gravi violenze nel nord della Nigeria nel tentativo di imporre uno Stato islamico nel nord. Fausta Speranza ha intervistato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International:RealAudioMP3 

R. – Le notizie che abbiamo sono devastanti dal punto di vista dell’entità di questo massacro in corso nei centri di dentizione dell’esercito in Nigeria. L’elemento che ci fa sospettare che si trattasse in buona parte di presunti militanti o simpatizzanti di Boko Haram è che i centri di detenzione nei quali è stato registrato il numero maggiore di decessi sono proprio quelli di cui l’esercito si serve abitualmente per trattenere per interrogatori i presunti membri di Boko Haram.

D. – Quindi, non c’è certezza sul fatto che siano sostenitori o addirittura attivisti di Boko Haram…

R. – Non c’è certezza. C’è il sospetto, però fondato, del governo della Nigeria che deve dare una risposta su questo, spiegando come mai secondo le affermazioni di alti ufficiali dell’esercito nelle carceri della Nigeria muoiono in media cinque detenuti al giorno.

D. – Diciamo che lo scandalo è proprio questo: gente morta di stenti senza un giudizio…

R. – Sì, in alcuni casi si tratta di vere e proprie esecuzioni extragiudiziali, cioè persone prelevate dalle loro celle e presumibilmente fucilate a poca distanza, in altri di pestaggi non curati, ferite provocate nel contesto del sovraffollamento, di fame… È veramente una situazione da “girone dantesco”, se si può utilizzare questa metafora che tra l’altro rischia di alimentare ulteriori ritorsioni nei confronti della popolazione civile. Purtroppo, il commento amaro che viene è che il governo non ha imparato nulla in questi anni di lotta al terrorismo globale, attraverso la violazione dei diritti umani. Si è visto che poi a pagare le conseguenze di un’illegalità completa nella lotta al terrorismo è la popolazione civile. Nella stessa Nigeria la comunità cristiana, le scuole, gli insegnanti, sono presi di mira in quelli che sempre più appaiono attacchi di ritorsione.

D. – Che margine di azione ha la comunità internazionale?

R. – Intanto, gli Stati dell’Africa Occidentale, l’Unione Africana, dovrebbero prendere iniziative molto dure nei confronti del governo della Nigeria. La sensazione però è che ci sia molta indulgenza nei confronti della Nigeria, perché è chiaro che Boko Haram è uno dei gruppi armati islamisti armati più feroci. Ha compiuto stragi su stragi di persone inermi e che quindi tutto questo porti a considerare il comportamento dell’esercito nigeriano come una sorta di stato di necessità e secondo la logica che il fine giustifica i mezzi. Il fine dovrebbe essere quello di proteggere la popolazione civile nigeriana, non di fare un gioco a chi è più feroce tra l’esercito e i Boko Haram.

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