Come topi in gabbia. E’ questa la condizione dei detenuti ristretti nelle carceri sovraffollate italiane. Il Tempo, nella sua inchiesta sulla giustizia italiana non tralascia quello che è un aspetto centrale, il sistema carcerario, e dai dati raccolti evidenzia una vera e propria “classifica dello scandalo” che ha al primo posto la Calabria con le strutture penitenziarie di Lamezia e Catanzaro. Nella seconda, in 15 dividono una cella di otto metri quadrati. Non va meglio a Poggioreale dove in 9 sono costretti a vivere in appena sei metri quadri, mentre a San Vittore si va dai dieci metri condivisi da tredici detenuti a un vero e proprio loculo di tre metri quadrati diviso da quattro persone.
Come animali in gabbia, dunque, dove i numeri indecenti sul sovraffollamento segnano la vita dei detenuti ristretti nei 206 penitenziari italiani.64.873 in tutto, a fronte di una capienza di 47.459: un quarto dei detenuti è in eccesso. Nel Veneto la situazione peggiore: meno di duemila posti e più di tremila persone ristrette in più. Non va meglio neanche in Puglia, Lombardia, Campania, senza contare che la metà delle persone ristrette è ancora in attesa di giudizio.