Lettera dal carcere di Mario Trudu + Maurizio Alfieri

cordatesariceviamo e diffondiamo:

Lettera di Mario Trudu, pastore in carcere da 34 anni

Carissimi compagni,

noi non ci conosciamo ma spero tanto di diventare vostro amico e compagno, mi trovo qui a Spoleto e ieri ho avuto la fortuna di conoscere una splendida persona, Maurizio il vostro compagno.

Io sono Trudu Mario originario della splendida Sardegna in mano da tempi immemorabili dei padroni che da Roma spadroneggiano in tutta Italia, da 34 anni giro da un carcere a un altro in mano ai boia di Stato, da 13 risiedo a Spoleto, e da 10 cerco di essere mandato a espiare la mia pena vicino ai miei famigliari, anzi non ho più niente da espiare, ora dovrebbero essere coloro che hanno governato e governano, i tiranni del popolo a dover pagare, per gli abusi e torture che hanno inflitto alla popolazione detenuta e alla classe operaia, ma questo sarò difficile che si avveri, speriamo che non resti solo un sogno.

Io ho sempre combattuto contro i politici, e se entrerete nel mio sito in facebook “TRUDU MARIO (L’OSTATIVO)” vi accorgerete che non mi sono mai arreso, ma essendo solo non ha mai dato risultato.

Io in politica sono un ignorante, ma non tanto da non sentire la nausea pensando a questi maiali. Oggi condivido in pieno la lotta portata avanti dagli anarchici, quelli che dicono No agli F-35, No alla TAV, No al Ponte sullo stretto, No alle guerre, No alle truffe e ricatti dei politici, Nooo!!! alla galera senza fine, No allo sfruttamento dell’ambiente per arricchire pochi bastardi allevati con il sangue del popolo, finalmente ho capito e sono dalla parte dei giusti.

Sono con voi W la lotta, voi avete trovato un nuovo compagno, io ne ho trovati tanti.

Grazie compagni

Mario l’ostativo

Per scrivergli:

Mario Trudu

via Maiano 10

06049 Spoleto (Perugia)

 

Lettera di Maurizio Alfieri

Carissimi/e compagni/e

il primo pensiero è che stiate bene, lo stesso posso dirvi di me.

Come avrete potuto notare vi sto scrivendo da una nuova residenza “provvisoria” con una vista “mozza fiato” tra montagne, prati verdi, alberi in fiore e… un disumano padiglione di 41 bis… che deturpa tutte le bellezze che questa terra dà ai nostri occhi…

Mi trovo qui da pochi giorni e ci tengo a scrivervi per dirvi che ho conosciuto un uomo che è prigioniero da 34 anni (1979), si chiama Mario Trudu (ergastolano), su facebook c’è un profilo che parla del reato ostativo aperto proprio a suo nome.

Mario è un prigioniero che lo Stato ha sepolto vivo, uno Stato che si definisce democratico, che ha abolito la pena di morte per mascherarla con il reato ostativo contravvenendo all’art. 27 della Costituzione, ma quegli stessi signori si sono inventati l’INFAMIA dell’art. 58 ter che vorrebbe vedere abolito il reato ostativo facendo più pentiti e
collaboratori di giustizia (vile ricatto).

Tutti/e noi dobbiamo iniziare una mobilitazione contro questi abusi, umiliazioni, infamie, contro queste prevaricazioni della propria dignità e dell’esistente. Mario è un compagno, un fratello dei 1500 detenuti sottoposti a questo vile ricatto, dove viene calpestata non solo la dignità, ma la stessa vita perché non potranno mai usufruire di pene alternative e solo la morte potrà liberarli.

Il 25 maggio a Parma c’è stata la manifestazione contro il 41 bis, il 14 bis, la tortura, che è proprio il reato ostativo. Il 25 maggio con orgoglio durante la manifestazione per tre giorni ho aderito allo sciopero della fame, era il minimo che potessi fare in quanto ero sottoposto al 14 bis, adesso speriamo che il referendum proposto dai radicali dove si chiede l’abolizione dell’ergastolo, della cirielli ecc. possa dare i fruti sperati. Lo Stato italiano mira alla vendetta, nella
Costituzione l’art. 27 stabilisce che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato e non è ammessa la pena di morte, anche l’art. 22 vieta ogni violenza fisica e morale sulle persone ecc. ecc.

Il reato ostatitivo è una pena di morte introdotta dopo le stragi in Sicilia del 1992 (leggi Scotti-Martelli), l’art. 422 C.P.P. che prevdee il reato di strage. Adesso sono 21 anni che lo Stato di diritto è il fautore e il boia nella violazione dell’art. 422 C.P.P. Ci sono più di 1500 nostri fratelli sepolti vivi, solo la morte potrà concedergli benefici e gli affetti dei loro cari/e. Lottiamo insieme a loro. Chiedo di organizzare tre giorni di sciopero della fame in tutti i carceri d’Italia, magari a natale dove le festività potranno scuotere le coscienze dall’indifferenza, e nel contempo invito tutti a firmare i referendum indetti dai radicali. Non so se farò in tempo a mobilitare per lo sciopero anche a Spoleto dal 10 al 30 settembre, di sicuro io parteciperò insieme a tutti i compagni/e di Viterbo, Civitavecchia, Terni ecc., che insieme a tutti/e noi aderiscono e invito tutti/e ad aderire.

No alla tortura – No all’ergastolo – No all’ostativo

Libertà per tutti/e alla vita

Un abbraccio forte e ribelle,

Maurizio

Maurizio Alfieri

via Maiano 10

06049 Spoleto (Perugia)
 


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