Una via estrema come estreme sono le condizioni di vita dei penitenziari italiani. Il caldo non aiuta, nelle celle di tutta la nazione si vive un disagio spesso insuperabile. E così aumenta il malessere e anche i suicidi, tra detenuti e agenti di polizia è una vera mattanza. L’ultimo in ordine cronologico è quello segnalato martedì 10 luglio. E’ successo nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Nello stesso istituto psichiatrico il 2 luglio scorso un altro detenuto si era impiccato.
Questa volta la modalità è stata diversa. Un ristretto di 28 anni, italiano, e’ morto dopo aver inalato il gas di una bomboletta nell’ospedale psichiatrico giudiziario a Barcellona Pozzo di Gotto. A riferirlo Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. ”Bisogna rivedere la possibilita’ che i detenuti – ha spiegato Capece – continuino a tenere questi oggetti nelle celle per cucinare e riscaldare cibi e bevande come prevede il regolamento penitenziario. Si sta accertando se si tratta di un suicidio o come e’ piu’ probabile, da un decesso avvenuto dopo avere sniffato il gas”.
Sale così a 87 il numero delle persone detenute morte dall’inizio del 2012 e i decessi diventano una media di 14 al mese.
Fonte: Clandestinoweb 16/07/2012