Un episodio molto particolare è stato registrato nelle scorse ore all’interno del carcere di Velletri. Stando a quanto riferito dai sindacalisti dell’Ugl Polizia penitenziaria Carmine Olanda e Ciro Borrelli, alcuni detenuti italiani, all’interno della loro sezione, hanno dato vita a una forte protesta che ha portato i reclusi a rompere tavoli, sgabelli, vetri di alcune finestre e telecamere di sorveglianza, oltre che all’utilizzo dell’idrante per allagare la sezione detentiva. «Abbiamo avuto dei momenti molto difficili – ha commentato Borrelli – Gestire una protesta dei detenuti non è assolutamente facile: in quel momento erano fuori controllo e disposti a qualunque altro gesto lesivo nei confronti di chiunque rappresentasse lo Stato. Stiamo comunque cercando di capire i motivi della protesta che, fortunatamente, si è conclusa senza feriti e senza l’uso legittimo della forza da parte della polizia penitenziaria che, con grande professionalità, ha saputo gestire l’evento critico riportando alla normalità la vita detentiva nella sezione». Al momento, comunque, alcuni detenuti sono stati portati nel reparto isolamento, al fine di essere ascoltati sulla vicenda.
Qualche ora dopo, poi, la tranquillità è stata scossa da un’aggressione: alcuni detenuti romeni si sono scagliati contro un loro connazionale, cagionandogli delle ferite curate nell’infermeria del carcere. Anche in questo caso, la polizia penitenziaria ha riportato la calma.
«Negli ultimi tempi, a livello nazionale, atti di autolesionismo, evasioni, proteste e aggressioni sono al centro dell’attenzione – ha affermato Carmine Olanda – Questo campanello di allarme deve far riflettere le istituzioni. In più, vorrei sollecitare il ministro Andrea Orlando: anziché impegnarsi a cambiare nome alla polizia penitenziaria chiamandola polizia del trattamento, farebbe meglio a bandire un concorso per l’assunzione di almeno 4000 agenti, non come ha fatto negli ultimi tempi bandendone uno per 192 a fronte di una mancanza di 9.000 agenti a livello nazionale».
08/10/2017