Ennesimo episodio di violenza dentro il carcere di Busto Arsizio. Questa volta a subire le conseguenze sono stati cinque agenti di polizia penitenziaria che – venerdì 17 marzo – sono stati aggrediti da un tunisino di 21 anni, non nuovo a fatti di questo genere.
Al termine del consiglio di disciplina a cui era stato sottoposto proprio per altre aggressioni da lui stesso perpetrate, è andato in escandescenza e ha minacciato i poliziotti presenti dopo che il direttore del penitenziario gli ha comunicato la sanzione di venticinque giorni di esclusione dalle attività in comune.
Successivamente si è rifiutato di tornare in cella e ha aggredito un assistente capo con una testata ed un pugno in faccia. Altri quattro agenti sono rimasti contusi mentre lo immobilizzavano. A riferire il fatto è il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, con il segretario regionale Alfonso Greco e quello generale Donato Capece, che contestano la “vigilanza dinamica” in vigore a Busto Arsizio, grazie a cui i detenuti restano fuori dalle celle dalle 8 alle 20.