Cairo Montenotte. Mancano solo pochissime conferme, in particolare l’autopsia, ma il cadavere ritrovato sul furgone alla periferia di Cairo Montenotte, sarebbe quello di Giancarlo D’Angelo, l’imprenditore cairese che nel 2011 era stato assolto (in primo grado) dopo essere stato più volte indicato come l’autore del delitto di Alberto Genta. Il cadavere carbonizzato dell’imprenditore è stato trovato dai vigili del fuoco su segnalazione di alcuni abitanti. Sul posto sono poi arrivati anche i carabinieri. Giancarlo D’Angelo, in stato di semi-libertà dopo alcune condanne per altri reati, di giorno lavorava in Valbormida e di sera doveva rientrare in cella.
L’incidente è accaduto poco dopo le 20 di ieri sera, mentre in carcere era atteso per le 19,30. Forse a provocare la tragedia potrebbe essere stato un malore oppure la velocità. Sarà comunque l’autopsia già disposta dalla Procura della Repubblica di Savona a fugare ogni dubbio. D’Angelo nel 2010 venne arrestato per un cumulo di pene su provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Torino – Ufficio Esecuzioni Penali dovendo scontare 5 anni e 3 mesi di reclusione per reati in materia fallimentare.
I carabinieri hanno sequestrato il mezzo, adibito a trasporto di attrezzature agricole e commerciali e quindi disposto il trasferimento della salma all’obitorio di Cairo dove verrà compiuta l’autopsia. Un esame necessario per capire anche le circostanze della morte dell’uomo.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri l’uomo si trovava al volante del mezzo quando avrebbe perso il controllo, da capire se per la velocità o malore, per urtare contro un dosso. Situazione questa ha causato il ribaltamento del mezzo e quindi il rogo che lo ha distrutto. L’uomo è rimasto incastrato nell’abitacolo trovando così la morte in pochi per asfissia e per le ustioni. Tra l’altro, solo un centinaio di metri più in là, il furgone avrebbe potuto precipitare in un burrone e quindi recuperarlo sarebbe stato ancora più complicato per i soccorritori.
I carabinieri hanno poi effettuato i controlli del caso nel carcere di Savona scoprendo che all’appello manca un detenuto, ma per capire che l’uomo ritrovato nel furgone sia lui è necessario compiere altre indagini. D’Angelo era stato assolto nel 2011 dopo che la Procura lo aveva ritenuto responsabile della sparizione di Alberto Genta. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 21 anni e 2 mesi di reclusione. Attualmente era in carcere per altre vicende legate appunto a reati finanziari.