Per prima cosa desidero ringraziare tutt* quell* che mi hanno appoggiato e in special modo a quell* che se ne fottono della morale borghese, la morale anti-lumpen e che non credono a tutto quello che gli passano i mass-media dei ricchi.
Questa è l’ennesima ripetizione di migliaia di storie già sentite, ma vale la pena raccontarla…Erano intorno alle 5 o 6 del mattino del giorno 28 di Marzo, stavo dormendo assieme alla mia amica Silvana, che si trovava di visita nella casa che affitto da un paio d’anni, quando un gruppo di circa 40 sbirri del GOPE (Grupo de Operaciones Policialies Especiales), mascherati da robocop (con una paura e un nervosismo esagerato, pensando che venivano a prendere una sola persona), con pistole antisommossa, pistole 9mm e fucili MP5 (più tardi quando mi hanno confermato che si trattava di questo tipo d’arma, ho chiesto se me ne passavano uno per poter giocare e provarlo, ma con attitudine egoista se li sono tenuti solo per loro). Nell’irruzione nel posto dove vivo, mi hanno prontamente impedito che facessi qualsiasi movimento, incluso cercare i vestiti per coprirmi, dopo di avermi ammanettato e tenermi diversi minuti seduto in una poltrona, ho potuto capire che non era solo il GOPE, ma anche i reparti della SIP (Sección de Investigaciones Policiales). In nessun momento si è presentato il procuratore, ma il fatto non mi sorprende.
Dopo pochi minuti è entrato un altro operativo di polizia del SIP, tra cui una sbirra con un grande zaino verde (al cui interno si udiva rumore di oggetti metallici), e un altro zaino uguale ma vuoto.
Fu in quella occasione che in modo galante chiesi la ragione per cui si trovavano a casa mia, poco dopo arrivò un capitano (?) del SIP e mi disse che si trovavano a casa mia per ordine verbale del Procuratore Paredes, grazie alla legge sul controllo di armi ed esplosivi.
Dopo più di due ore di perquisizione della mia casa, tristi dell’insuccesso (visto che non trovano niente), ci trasportano con uno dei loro 6 veicoli, prima a constatare possibili lesioni e infine al Ottavo Commisariato, dove mi trovo assieme ad altre persone che avevano sequestrato. Dopo un’ora mi hanno rinchiuso in cella dicendomi di aver trovato a casa mia della marihuana, il fatto è ridicolo in quanto per tutt* quell* che non mi conoscono sono molti anni che porto avanti una vita sana e libera di droghe, alcool e sostanze sintetiche come pastiglie, etc.
Voglio ricordare che ci hanno vietato di andare in bagno per diverse ore, oltre a cose che già sapete, come che ci hanno obbligato a dei prelievi del sangue per i loro database, e prima del controllo di detenzione volevano che firmassi un foglio dove dichiaravo che traffico marihuana. Ovviamente non ho firmato.
In questo processo è apparso un avvocato per “aiutare” mio padre a titolo gratuito, il cui fatto ègià desta dei sospetti, voglio precisare che in nessun momento ho avuto fiducia in lui. Tempo dopo ho scoperto che questa persona oltre a essere di destra, ha lavorato al Tribunale di Temuco ed è stato un testimone protetto in diversi casi di persecuzione verso i mapuche.
Nel controllo di detenzione, il procuratore disse che a casa mia avevano trovato 118 grammi di marihuana, solo in quel momento mi sono accorto della quantità, e aggiunse che “con questa quantità è possibile drogare a 400 persone”… Siamo stati costretti ad essere ostaggi per 3 mesi, nei quali dura la loro “inchiesta”, ho passato una settimana al gabbio e dopo un’ appello sono potuto “uscire”. La mia attuale condizione è di arresti domiciliari notturni dalle 7pm alle 7am, obbligo di firma ogni quindici giorni e divieto di uscire dal paese. Fortunatamente ho deciso di prendere la stessa Difesa delle ragazze, anche se sono due cause diverse rientrano nella stessa inchiesta.
Al tornare a casa ho trovato due miccie di candela, le hanno lasciate alla finestra in un luogo dove potevo vederle e comprendere il loro messaggio.
Sono cose ovvie del loro operare, volevo lasciare in chiaro che un’altra volta la polizia e il procuratore giustificano la propria esistenza nella storia, essere funzionali al capitalismo, la cui missione è perseguire, terrorizzare, frenare e neutralizzare le lottatrici e i lottatori sociali, e coloro che non accettano le condizioni imposte dal regime autoritario dello stato-capitale, vada come vada, questo montaggio è uno in più di molti, la storia si ripete, non è niente di nuovo…
Mia intenzione era abbassare il profilo a tutto ciò, però credo che sia giusto lasciare in chiaro quello che è successo con noi.
Un saluto di fratellanza a tutt* quell* che non accettano una vita di cartone, alla mia famiglia, amiche e amici, a una persona che è apparsa nel momento giusto e che mi ha aiutato molto, conoscenti che hanno dimostrato in qualche modo, a tutte/i le/i prigioniere/i del capitalismo nel mondo intero e specialmente ai ragazzi del braccio 1 del 2-4 del carcere di Temuco che mi hanno prestato qualsiasi vestito
JP.