I sindacati: i detenuti si scaldano coi fornellini, bisogna intervenire
— MONZA —
CARCERE AL GELO. Le caldaie vanno a singhiozzo e in ampie zone dell’istituto, dal detentivo agli uffici e alla caserma degli agenti di polizia penitenziaria, i caloriferi sono freddi quanto l’acqua che esce dai rubinetti e dalle docce. «La situazione è difficile – denuncia Domenico Benemia, segretario regionale della Uil penitenziari -. Il problema riguarda un po’ tutto l’istituto. In molte sezioni il riscaldamento non funziona e i detenuti si devono scaldare con i fornellini a gas che hanno nelle celle. E anche nelle camerate non si va meglio come nei posti di guardia all’esterno e sui camminamenti. Ci siamo attrezzati con delle stufette elettriche ma non riscaldano mai abbastanza con le temperature polari che ci sono, soprattutto durante la notte». Per questo Benemia chiede «un intervento urgente altrimenti partiremo con uno stato di agitazione». L’emergenza freddo riguarda comunque tutta la città. Particolare attenzione è rivolta soprattutto ai senzatetto. Tanto che venerdì un clochard è stato salvato in extremis dall’assideramento. Soltanto grazie all’intervento del custode di un giardino pubblico si è evitata la tragedia. È successo pochi minuti prima delle 20 al parco di via Azzone Visconti. Quando il custode è arrivato per chiudere il cancello d’ingresso ha notato il corpo di un uomo sdraiato su una panchina. Ha provato a svegliarlo invitandolo a uscire perché il giardino stava chiudendo, ma non ha ottenuto risposta. A quel punto ha chiamato il 118. Quando i soccorritori sono arrivati, hanno trovato il clochard con un principio di assideramento, non riuscendo ad alzarsi e a muovere gambe e braccia. Quindi è stato accompagnato al Policlinico di via Amati.
PROPRIO per scongiurare situazioni di questo tipo il Comitato provinciale della Croce Rossa in questi ultimi giorni di neve e di freddo ha potenziato le Unità di strada e soprattutto, grazie al Comune di Monza, ha aumentato il numero di letti disponibili (oggi a quota 18) nella tenda riscaldata allestita dai volontari in via Spallanzani. «Un servizio che si svolge in silenzio, senza sirene né lampeggianti – le parole del commissario della Cri di Monza e Brianza, Mirko Damasco -, come troppo spesso è silenziosa la sofferenza di chi vive in condizione di totale indigenza.
Noi offriamo un posto caldo per la notte, vestiti e il nostro supporto sanitario e psicologico. Ma, per riuscire a rispondere ai bisogni di coloro che le nostre Unità di strada incontrano durante le uscite, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta la popolazione, che possa portarci coperte, indumenti e cibo».
Da Il Giorno Monza e Brianza