Cassa AntiRep Alpi Occidentali – Per il processo Scripta Manent

Ricordiamo che faremo una presenza in aula per l’inizio del processo: appuntamento alle 9,30 di giovedì 16 novembre davanti all’aula bunker delle Vallette, Torino.
Contro tutte le galere!

Senza se e senza ma

Inizia a Torino, il 16 novembre, il processo a carico di 29 compagn* accusat* di associazione sovversiva con finalità di terrorismo e altri reati. Sette di questi compagn* sono in carcere preventivo dal settembre 2016, nelle sezioni di alta sicurezza AS2.

Oltre a voler stabilire responsabilità personali in relazione a svariate azioni rivendicate dalla Federazione Anarchica Informale nel decennio scorso, l’inchiesta si è estesa successivamente nei confronti della solidarietà verso gli imputati e del rilancio delle pratiche di attacco.
L’indagine, chiamata dagli inquirenti Scripta Manent, si basa essenzialmente sul confronto tra le rivendicazioni di vari attacchi e alcuni scritti dei compagn* imputati, sui contatti tra di loro e sulla suddivisione della galassia anarchica tra buoni, cattivi, sociali, radicali, faisti e quant’altro. Una delle classiche analisi pensate nelle stanze di tribunali e questure.
Gli equilibrismi per attribuire queste azioni ai compagn* si sviluppano secondo il solito vecchio copione: se solidarizzi con un certo tipo di azioni e/o con una sigla che le rivendica divieni il sospettato numero uno, da sospettato ad indagato, da indagato a imputato. Un copione comunque sufficiente a incarcerare preventivamente e a processare poi, nella speranza – la loro – di creare il vuoto intorno a questi compagn*, di fomentare prese di distanza, di confermare la tesi dei buoni e dei cattivi.

A questo si aggiunge la “necessità” di individuare dei capi (sempre secondo copione e indagine) cioè i promotori dell’associazione sovversiva: proprio per questo, Anna Beniamino, Nicola Gai, Alfredo Cospito e Danilo Cremonese non potranno presenziare di persona al dibattimento in aula in quanto per loro è stato previsto il processo in videoconferenza.
Il processo in videoconferenza per l’imputato significa concretamente l’impossibilità di essere presente in aula a fianco di compagn*, amic*, familiari; la difficoltà a determinare il proprio intervento in sede processuale (ad esempio qualunque dichiarazione dell’imputato può venire immediatamente interrotta con un semplice clic); di comunicare a quattr’occhi con i propri coimputati; di “uscire” dalle quattro mura del carcere.

L’operazione Scripta Manent è un attacco diretto agli anarchici, a chiunque si batte senza mediazioni e senza compromessi. Lontani dalle logiche del potere, vicino ai compagn* anarchici sotto processo ribadiamo la nostra solidarietà a quant* lottano per abbattere questo sistema. Senza se e senza ma.


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