BOLZANO – Marco Bergamo, il serial killer di Bolzano che tra il 1985 ed il 1992 uccise cinque donne, e’ morto all’eta’ di 51 anni. Bergamo, condannato a quattro ergastoli e a 30 anni di reclusione, e’ spirato per gravi complicanze all’apparato respiratorio. L’uomo, che stava scontando la pena nel carcere di Bollate, e’ morto in un ospedale di Milano dove era stato ricoverato una decina di giorni fa.
Bergamo uccise cinque donne, Marcella Casagrande di 15 anni, Anna Maria Cipolletti di 41, Renate Rauch di 24, Renate Troger di 18 e Marika Zorzi di 19.
Per tutti era il “mostro di Bolzano”. Marco Bergamo e’ morto oggi a 51 anni per una complicanza polmonare in un ospedale dell’hinterland
milanese dove era ricoverato da una decina di giorni dopo il trasferimento dal carcere di Bollate. In una cella della casa circondariale stava scontando la pena di una condanna pesantissima, quattro ergastoli e 30 anni di reclusione perche’ accusato di aver ucciso cinque donne, una studentessa e quattro prostituite. Dal 3 gennaio del 1985, quando uccise una ragazza di 15 anni, Marcella Casagrande, al 6 agosto del 1992, giorno del suo 26esimo compleanno, uccise con 28 coltellate la 18enne Marika Zorzi, Bergamo era riuscito ad ammazzare a coltellate ben cinque donne, tutte in l’Alto Adige. Una vita difficile quella di Marco. La sua infanzia e’ problematica e nella solitudine. Gia’ a quattro anni soffriva di un ritardo nel linguaggio, poi i problemi di obesita’, i pochi amici sin dall’adolescenza e quell’hobby singolare come collezionare coltelli. Sono stati proprio i coltelli (almeno uno ne portava sempre con se’) gli “attrezzi del mestiere” di Marco che di professione era carpentiere e saldatore. Nel tardo pomeriggio del 3 gennaio 1985 in un appartamento di via Palermo a Bolzano un fatto di sangue scuote la citta’. Una studentessa di 15 anni, Marcella Casagrande (le verra’ successivamente dedicata una piazza vicino a casa), viene ritrovata riversa sul pavimento di casa. Dall’autopsia si evincera’ che la giovane e’ stata uccisa con una serie di colpi inferti in rapida successione. Il successivo 25 giugno gli inquirenti trovano il corpo senza vita, spogliato e colpito da 19 coltellate, di Annamaria Cipolletti, 40 anni, insegnante di scuola media che la sera incontrava uomini facendosi pagare a prestazione tra le 100 e le 150 mila lire.
Trascorrono quasi sette anni e un nuovo fatto di sangue si verifica nel capoluogo altoatesino. Il 7 gennaio 1992 nel parcheggio della stazione a valle della funivia del Renon a Bolzano, viene trovato il cadavere di Renate Rauch, 24 anni, prostituta. Qualche giorno dopo i funerali sulla tomba di Renate verra’ rinvenuto un mazzo di fiori con un biglietto: “Mi spiace ma quello che ho fatto, doveva essere fatto e tu lo sapevi: ciao Renate! Firmato M.M.”. La quarta vittima viene ritrovata il 21 marzo del 1991 a Campodazzo. E’ Renate Troger, prostituta di 18 anni. Sul suo corpo segni di strangolamento e 14 coltellate. Il serial prosegue la sua attivita’ e la quinta donna uccisa e’ Marika Zorzi, anch’essa prostituta di 18 anni, colpita da 28 coltellate. E’ il 6 agosto 1992. Successivamente Bergamo durante le lunghe fasi del processo confesso’ solo tre dei cinque delitti. Il 18 aprile 1994 durante la puntata del processo trasmesso sui Rai 3 il 72enne padre di Bergamo, quasi sicuramente per la vergogna, si e’ impiccato nella soffitta di casa.