PAVIA. Era entrato in carcere due settimane fa ma era ancora in attesa di processo. Il 4 aprile Vincenzo Massimiliano Zampino, 48 anni, originario di Giussano, avrebbe dovuto presentarsi davanti al giudice per rispondere di resistenza a pubblico ufficiale per essersi scagliato contro i vigili urbani.
È morto giovedì mattina, nel carcere di Torre del Gallo dove era recluso. Sul decesso la procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disposto l’autopsia per chiarire le circostanze della morte, subentrata per un arresto cardiocircolatorio. Da verificare anche un accesso al pronto soccorso del San Matteo, il giorno prima del decesso, che si era concluso con le dimissioni.
L’unica certezza è che il 48enne era entrato in carcere in condizioni psicofisiche già compromesse. Era tossicodipendente (anche se aveva interrotto la terapia con metadone), sottopeso e manifestava un disagio psichico, tanto che in carcere era in una cella da solo.
Le sue condizioni erano compatibili con la detenzione in carcere? È l’interrogativo che pone il suo avvocato, Antonio Savio, che già durante l’udienza di convalida dell’arresto aveva sollevato il problema. «In considerazione del suo stato psicofisico avevo insistito per trovare una soluzione alternativa al carcere – spiega –, perché l’impatto con la realtà carceraria poteva essere molto traumatica».
Per il 48enne, che non poteva restare nell’abitazione con sua moglie proprio per i problemi che da tempo manifestava, non si era potuto trovare una soluzione alternativa, ma il giudice Daniela Garlaschelli aveva disposto che fosse sottoposto in carcere a una serie di visite. Resta da capire, a questo punto, che tipo di accertamenti sono stati condotti.
Giovedì mattina la polizia penitenziaria ha eseguito gli accertamenti del caso e inviato una relazione in procura. Il detenuto si è sentito male verso le 7, nella sua cella. Faticava a respirare e gli agenti hanno avvisato il medico di guardia che a sua volta ha allertato l’ambulanza del 118. I medici hanno tentato di rianimare l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare.