L’esplosione ha arrecato danni ingenti, all’abitazione del Poliziotto penitenziario e ad alcune vetture parcheggiate nelle vicinanza.
Da Roma, il segretario Generale del Sappe Donato Capece aggiunge: “le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per far funzionare i sistemi antiscavalcamento, potenziando i livelli di sicurezza delle carceri, destinando i detenuti con evidenti problemi psichici in un regime penitenziario differenziato”.
Purtroppo, anche attraverso tali gravi segnali,
conclude Beneduci, si sta rilevando l’inadeguatezza di un interesse esclusivamente rivolto ai detenuti, nonché delle tanti inutili chiacchiere sulla Esecuzione penale quali quelle poste negli ultimi mesi in essere dal Guardasigilli Orlando e dal suo Capo di Gabinetto Melillo, invece che la concreta attenzione sulle condizioni lavorative e professionali della Polizia penitenziaria che, in materia pressoché esclusiva e con le proprie esigue forze, regge ancora la funzionalità del Carcere in Italia. La polizia è stata messa in grado di gestire in sicurezza questo ristretto?
“Assodato che quel detenuto ha dato, diffusamente, segni di squilibrio, questi – questi – si chiede tra l’altro il sindacalista – sono stati sottovalutati?”
Visti i risultati, per la Uil-Pa è chiaro che qualcosa non ha funzionato. Ha quindi colpito con un violento pugno un Sovrintendente della Polizia Penitenziaria che cercava di ricondurlo alla ragione ed ha distrutto una seconda cella, dando inoltre in escandescenza e ferendo altri due poliziotti penitenziari. “Sono almeno tre anni chiediamo una riorganizzazione del lavoro nell’istituto frentano – spiegano ancora dal sindacato – necessaria a seguito dell’insufficiente organico di polizia, delle mutate modalità di gestione dei detenuti e del continuo distogliere agenti dal servizio d’istituto operato dalla direzione”. Sulla vicenda ieri era intervenuto anche il sindacato Uil-Pa.
Sono mesi, ormai, che il carcere di Potenza viene individuato dalle competenti autorità penitenziarie come sede per assegnare detenuti con gravi disturbi psichiatrici, provenienti dagli Istituti di pena della Basilicata e non solo, i quali una volta raggiunta la sede carceraria non esitano a disseminare disordine e terrore, perpetrando atti di violenza nei confronti degli operatori di Polizia Penitenziaria e danneggiando ogni bene dell’Amministrazione. Un detenuto inspiegabilmente ritenuto sano di mente, ha prima aggredito il compagno di cella ed ha poi devastato la cella, lesionandosi gravemente anche il proprio corpo.
E nonostante la Polizia Penitenziaria sia carente di 8mila Agenti in organico la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l’assunzione di almeno 800 nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. Le carceri scoppiano e gli agenti sono sempre più al centro di violenze assurde e ingiustificate. “I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento da quando vi sono vigilanza dinamica e regime aperto per i detenuti”.