Porto Azzurro – Ancora botte e tensione nel carcere

cordatesaUn regolamento di conti a suon di botte. È quanto accaduto nel carcere di Porto Azzurro. Il responsabile dell’aggressione di venerdì scorso, un detenuto italiano di 45 anni, è stato picchiato da un gruppetto di 2-3 detenuti nel pomeriggio di domenica. Una sorta di regolamento dei conti dopo che l’uomo, solo un giorno prima, aveva ferito due ospiti del carcere con un punteruolo artigianale che aveva realizzato. Ad avere la peggio è stato un detenuto albanese, ancora ricoverato in ospedale a Portoferraio (è fuori pericolo dopo un intervento chirurgico compiuto in seguito alla rottura della milza. I fendenti scagliati alle spalle hanno, per fortuna, solo sfiorato un polmone). L’episodio di sabato ha messo in apprensione per alcune ore il pronto soccorso di Portoferraio che tuttavia ha dimostrato una buona tenuta, assistendo i due reclusi piantonati e scortati dagli agenti della polizia penitenziaria. Sul caso sta indagando la Procura di Livorno.

Dopo un giorno il pronto soccorso di Portoferraio ha prestato le cure a un altro detenuto: quello, per intendersi, che sabato aveva usato il punteruolo. Secondo quanto riportato da fonti interne al carcere l’uomo, rientrato nella struttura e messo in isolamento, è stato aggredito da un gruppetto di reclusi durante l’ora d’aria. L’intervento degli agenti della polizia penitenziaria ha riportato la calma, con il 45enne che è stato soccorso e portato all’ospedale per le ferite riportate a un braccio e al volto. È probabile che i reclusi, non coinvolti direttamente nell’aggressione di sabato, siano passati alle vie di fatto, arrabbiati e preoccupati per le possibile ricadute negative che l’episodio potrebbe generare. Il fatto è avvenuto, infatti, dopo pochi giorni dalla visita del garante regionale dei detenuti Corleone che ha sottolineato il miglioramento delle condizioni del carcere elbano e gli sforzi compiuti per il rilancio della struttura e dalla presentazione della nuova sala colloqui. Un clima costruttivo e incoraggiante per il futuro del carcere di Porto Azzurro, nonostante le due brutte notizie emerse nei giorni scorsi: il suicidio di un detenuto e la fuga, terminata in poche ore, di un altro ospite del penitenziario che non si ripresentò a Porto Azzurro dopo aver usufruito di un permesso.

Il direttore del carcere D’Anselmo, sentito dal Tirreno sabato scorso ha definito come del tutto imprevisto
e inatteso il comportamento del detenuto, responsabile dell’aggressione. E, alla luce di quanto accaduto domenica, lo stesso D’Anselmo ha ribadito come i due fatti avvenuti in queste ore siano «casi isolati» e come il «clima all’interno della casa di reclusione sia globalmente tranquillo».

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