Allarme infezioni tra i detenuti, al via campagna di informazione

TYP-465112-4806243-carceri_1È emergenza sanitaria nelle carceri italiana per la diffusione delle malattie infettive. Tra il 30 e il 40% dei detenuti è affetto da epatice C ed epatite cronica attiva con evoluzione in cirrosi epatica. Per informare e sensibilizzare sulle patologie infettive croniche in carcere è partita la nuova edizione della campagna “La Salute non conosce confini” promossa dalla Società otaliana di medicina e sanità penitenziaria (SimsPe) e dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

Oltre a queste due malattie, preoccupa molto la grande diffusione di altre patologie infettive. Oltre la metà delle persone detenute risulta venuta a contatto con il virus dell’epatite B, anche se coloro che risultano portatori attivi di malattia si attestano intorno al 5-6% dei presenti. I test di screening cutanei sulla tubercolosi, che non rilevano la malattia attiva ma permettono di identificare i portatori dell’infezione che, notoriamente, la manifestano solo in caso di riduzione delle difese immunitarie, risultano 15-20 volte superiori alla popolazione generale e, tra i detenuti stranieri, oltre la metà risultano positivi. L’infezione da HIV è ancora oggi ampiamente diffusa tra le persone detenute tossicodipendenti, con prevalenze in questi maggiori del 20% e del 5-7% sulla popolazione generale residente. Le malattie a trasmissione sessuale appaiono di frequente riscontro in tale ambito e, segnatamente, la sifilide pur interessando non più del 2-3% dei presenti, mostra un tasso di inconsapevolezza elevatissimo (>85%).

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