Morto di carcere: detenuto di 39 anni si è impiccato con una calzamaglia

ggNe dà notizia il segretario generale della Uil penitenziari, Eugenio Sarno, ricordando che si tratta del diciottesimo suicidio avvenuto quest’anno in un penitenziario italiano.

L’uomo si è impiccato con una calzamaglia, nella propria cella del reparto transito della casa circondariale di Benevento, dove si trovano – ricorda Donato Capace, segretario del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria – “quasi 400 detenuti a fronte dei circa 240 posti letto regolamentari”. Per il segretario della Uil penitenziari, Eugenio Sarno, “la macabra conta dei suicidi, purtroppo ed inevitabilmente, è destinata ad aumentare. E’ chiaro che le soluzioni tampone ed estemporanee adottate dal Dap nulla risolvono,  se non addossare sulle già fragili spalle della polizia penitenziaria responsabilità e competenze estranee al proprio mandato. Bisogna implementare gli organici della polizia penitenziaria (carenti di circa seimila unità) per consentire in condizioni accettabili di svolgere i servizi minimi di sorveglianza e prevenzione”. Aggiunge Capece: “La carenza di personale di polizia penitenziaria e di educatori, di psicologi e di personale medico specializzato, il pesante sovraffollamento delle carceri italiane (oltre67mila detenuti in sedi che ne potrebbero ospitare 43mila) sono temi che si dibattono da tempo, senza soluzione, e sono concause di questi tragici episodi. E il personale di Polizia Penitenziaria è stato ed è spesso lasciato da solo a gestire all’interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale. E’ necessario dare attuazione alle previsioni contenute nel Piano carceri del Governo, potenziando maggiormente il ricorso all’area penale esterna e limitando la restrizione in carcere solo nei casi indispensabili e necessari”.

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