AMNISTIA E INDULTO 2014 – Una pronuncia sui provvedimenti di clemenza generale è attesa per il 15 maggio 2014: la presentazione del testo unificato in materia di amnistia e indulto verrà redatto dalla senatrice Nadia Ginetti (Pd) e dal senatore Ciro Falanga (Fi) in qualità di relatori dei quattro ddl per amnistia e indulto presentati dai senatori Manconi, Compagna, Barani e Buemi più altri cofirmatari.
AMNISTIA E INDULTO 2014 – Nel frattempo il Consiglio d’Europa continua ad inviare richiami all’Italia in relazione al sovraffollamento delle carceri italiane. Sollecitano indulto e amnistia il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e Sel di Nichi Vendola, Forza Italia di Silvio Berlusconi e a parte del Pd di Matteo Renzi. Tutte le forse politiche sonon unite dopo il nuovo appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha affrontato la questione carceri anche in un incontro con Papa Francesco. Secondo le statistiche del Consiglio d’Europa sono 145,4 i detenuti per ogni 100 posti disponibili negli istituti penitenziari italiani, contro una media di 98 su 100. In Italia c’è la peggiore situazione carceraria dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, mentre fra i 47 Paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa solo in Serbia la situazione è più grave della nostra. Tale problema è grave in ventidue Paesi: oltre che in Italia e in Serbia, anche in Ungheria, Cipro e Belgio.
Silvia Baraldini, l’attivista italiana che negli anni sessanta e ottanta in America del movimento rivoluzionario che combatteva per i diritti civili dei neri, ha parlato con grande fervore del sovraffollamento carceri in Italia. Per la Baraldini si tratta di un’emergenza nazionale.”Una società dovrebbe essere molto orgogliosa di avere una situazione carceraria differente, ma manca la consapevolezza che anche questo sia un elemento di democrazia. Di carcere, e soprattutto della condizione delle donne in carcere, ci si occupa pochissimo. L’unica cosa di cui si parla sono gli arresti domiciliari o i servizi sociali per Silvio Berlusconi e io mi rifiuto di pensare che la cosa ci riguardi”.