ROMA – Tre morti nelle ultime ore negli istituti di pena italiani. Il segretario generale della Uil-penitenziari, Eugenio Sarno, ha reso noto che intorno alle 7 di questa mattina un uomo di 39 anni, D.R.M., è stato trovato senza vita nel proprio letto nel carcere bolognese della Dozza. A scoprirlo è stato il suo compagno di cella. “Dalle prime notizie parrebbe che la morte sia sopravvenuta per cause naturali (probabile infarto). Il detenuto scontava una pena per rapina, spaccio internazionale, sequestro di persona ed altro. Avrebbe terminato la detenzione nel 2024”, ha precisato Sarno.
A Campobasso è morto in ospedale il detenuto napoletano che si era sentito male in carcere. Era in prigione per associazione a delinquere e rapina. Donato Capece, segretario generale del Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione di categoria, ha sottolineato ancora una volta le criticità delle carceri molisane: “Campobasso ha una disponibilità regolamentare per 112 posti letto ma i presenti al 31 gennaio scorso erano 136, Isernia ha 70 posti letto occupati da 81 persone e Larino conta 293 detenuti per 219 posti regolamentari. E’ evidente che questo sovraffollamento contribuisce ad acuire lo stress e le già gravose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari e condiziona inevitabilmente la serenità all’interno delle sezioni detentive”.
Infine a Roma un uomo di 30 anni è morto a Regina Coeli. Anche lui è stato trovato cadavere nella sua cella, nella IV sezione del penitenziario storico della capitale. Era in carcere dallo scorso novembre, in attesa di giudizio per reati connessi alla droga. Ieri pomeriggio aveva avuto un colloquio con i suoi familiari. Osservando che si tratta del “secondo decesso in meno di un mese a Regina Coeli”, il garante dei detenuti Angiolo Marroni ha chiesto che “la magistratura faccia luce” e che “si prenda atto che la struttura non è, ormai, più in grado di garantire condizioni di detenzione accettabili”.
Da “La Repubblica” 11/02/2012