Una buona notizia e una cattiva

Cominciamo con una buona notizia.

Una detenuta madre di nazionalità argentina, di 38 anni e in attesa di giudizio definitivo, con fine pena tra 7 mesi, è evasa alle 22 di martedì 17 gennaio dall’apposita sezione a custodia attenuata annessa alla casa circondariale di San Vittore. La detenuta è fuggita aprendosi un varco tra le inferriate del piano terra portandosi appresso la figlioletta di due anni ed è attualmente ricercata dalla polizia penitenziaria.

 

E terminiamo con la brutta.

 

FIRENZE – Un detenuto italiano di 29 anni, di Lucca, si è tolto la vita nell’istituto penitenziario a custodia attenuata Gozzini, conosciuto come Solliccianino, a Firenze. Lo rende noto il sindacato di polizia penitenziaria Sappe secondo il quale il giovane recluso si è impiccato con le tendine delle finestre. Il ventinovenne, spiega sempre il sindacato, era detenuto per reati di rapina e spaccio di stupefacenti, con fine pena al 29 giugno 2014. Il 7 gennaio, Davide, un fiorentino di 30 anni si era ucciso impiccandosi in un bagno di Sollicciano.

«La notizia dell’ennesimo detenuto suicida – commenta il Sappe in una nota – è sempre, oltre che una tragedia personale e familiare, una sconfitta per lo Stato. Quella delle morti in carcere, per suicidio o per cause naturali, si sta configurando come una vera e propria ecatombe. E se il drammatico numero non sale ulteriormente è grazie alle donne e agli uomini della polizia penitenziaria, che quotidianamente sventano numerosi tentativi di suicidi».

Dal Corriere 19/01/2012


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