Rivolta nel carcere di Ancona

 

ANCONA – Il carcere di Montacuto, ad Ancona, scoppia e i problemi di sovraffollamento e in generale le condizioni di vita all’interno del penitenziario hanno fatto divampare la protesta, accendendo tra la tarda serata di ieri e questa mattina una rivolta cui ha preso parte una ventina di detenuti, tutti maghrebini, che si sono asserragliati nelle celle armati di lamette da barba per poi appiccare incendi in cinque-sei locali. La protesta è stata spenta dalla polizia penitenziaria in assetto antisommossa, e non vi sarebbero stati feriti. L’emergenza ora è rientrata e i detenuti sono in isolamento.

Tutto è cominciato ieri sera, quando un detenuto marocchino si è cucito la bocca con ago e filo. Altri hanno dato alle fiamme le lenzuola, e oggi la contestazione è ripresa, con un altro magrebino che si è cucito la bocca. Poi il caos, con piccoli roghi, alimentati da bombolette di gas da campeggio, spenti dal personale con gli estintori. Il fumo ha invaso la sezione interessata dagli incidenti, e i detenuti che non vi avevano preso parte sono stati messi in sicurezza. Nessuno, tra i carcerati e gli agenti, è stato ricoverato in ospedale, ma è probabile che qualcuno abbia fatto ricorso alle cure in infermeria.

Che Montacuto sia una polveriera è ormai noto, tanto che, solo due giorni fa, il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta vi ha fatto una visita a sorpresa. Oggi, ha ammesso che le condizioni del carcere sono “difficili”, a causa del sovraffollamento,

della mancanza di personale e di carenze varie, aggiungendo che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria esaminerà in tempi rapidi gli interventi da adottare.

E non si contano le interrogazioni parlamentari sul problema del sovraffolamento: 440 detenuti a fronte di una capienza di 178. Ultima in ordine di tempo quella dei parlamentari radicali Rita Bernardini e Mario Perduca ai ministri della Giustizia e della Sanità, in cui si segnalava il fatto che i detenuti dormono su materassi per terra perché il carcere è ormai al collasso. Mentre la protesta di oggi sarebbe stata motivata anche dalla mancanza di riscaldamento.

Anche il Garante regionale dei detenuti, Italo Tanoni, ha inviato giorni fa una lettera al neo ministro della Giustizia Paola Severino – che oggi si è messa immediatamente in contatto con Ionta per chiedere informazioni – facendo presente che “con il rapporto di 236 detenuti ogni 100 posti (la media Ue è 97 su 100, quella italiana 148 su 100), la struttura di Ancona è al quarto posto nella graduatoria del sovraffollamento assieme a Catania”.
I sindacati della polizia penitenziaria tornano a far sentire la propria voce: “Ancona – dice il segretario regionale e consigliere nazionale del Sappe Aldo Di Giacomo – è ormai un caso nazionale, come vado ripetendo da tempo. Ma questo non giustifica quello che è avvenuto: per i responsabili della rivolta auspico punizioni esemplari”. “Quello accaduto nel carcere di Montacuto è un episodio gravissimo – gli fa eco il segretario nazionale dell’Ugl Giuseppe Moretti -. L’istituto vive delle gravi problematiche a causa del sovraffollamento, problema che riguarda gran parte delle strutture italiane ed è per questo che, per evitare il ripetersi di simili e ingiustificabili episodi, servono provvedimenti urgenti”.

Gli ultimi dati nazionali forniti due giorni fa dalla Uil penitenziari parlano di una popolazione carceraria che ha sfondato quota 68mila persone, a fronte di una capienza di 44.385 posti. I detenuti sono diventati esattamente 68.017 (65.121 gli uomini, 2.896 le donne), 23.632 in più di quanto gli istituti potrebbero contenerne. Il sovraffollamento medio nazionale ha così raggiunto il 53,2%.


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