Giustizia: “sopravvitto” troppo caro; il Dap avvia un’indagine sulla gestione degli appalti

Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta: “I prezzi non possono essere superiori a quelli fuori”. Dopo la segnalazione di Ristretti Orizzonti e l’intervento dei Radicali, in particolare di Rita Bernardini, il Capo del Dap, Franco Ionta, annuncia “una indagine approfondita e una valutazione attenta sui costi del sopravvitto”.
Il Dipartimento di amministrazione penitenziaria ha avviato un’indagine relativa ai costi del sopravvitto, per verificare che i prezzi siano adeguati alle norme e in linea con quelli che si trovano fuori dal carcere. Lo ha annunciato Franco Ionta, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, a margine di un incontro con le realtà attive in carcere. I costi non possono in alcun modo essere superiori a quelli che il detenuto sosterrebbe se stesse fuori dal carcere – ha spiegato il capo dipartimento. Vogliamo vedere se le ditte che hanno vinto gli appalti poi rispettano le disposizioni”.
La notizia dell’indagine è stata accolta con entusiasmo da Ristretti Orizzonti. Quella del sopravvitto troppo caro, infatti, è una questione che da tempo sta a cuore all’associazione padovana. Nei mesi scorsi l’impegno su questo fronte è sfociato anche in un’astensione dalla spesa da parte dei detenuti della casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Il problema, inoltre, è stato al centro di un’inchiesta dal titolo “Fare la spesa in carcere: paghi tre, prendi due”.
Alla luce delle dichiarazioni di Ionta, Ristretti chiede che “i risultati di questa indagine siano presto resi pubblici e che se ne traggano anche delle conseguenze rapide”. La prima richiesta è di rimuovere la “dittatura del prodotto unico”, che non consente di scegliere tra prodotti più economici, come in qualsiasi supermercato.


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