Violenza in carcere. Un altro poliziotto aggredito a Monza

Una nuova aggressione ai danni di un poliziotto da parte di un detenuto nel carcere di Monza. L’episodio è accaduto ieri mattina. La guardia è stata aggredita da un detenuto straniero che voleva fare la doccia e che all’improvviso è andato in escandescenza e ha colpito la guardia.

«È l’ennesimo segnale inquietante della tensione che si registra nelle sovraffollate carceri italiane», ha commentato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), il primo e più rappresentativo della categoria. Il segretario generale del Sappe ha messo in evidenza le gravi condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari negli istituti di pena. «Questi nostri agenti lavorano nelle oltre 200 carceri italiane sistematicamente a livelli minimi di sicurezza per le gravissime carenze di personale di Polizia, oltre 6mila agenti in meno rispetto agli organici previsti, e devono quindi fare fronte a carichi di lavoro particolarmente delicati e stressanti, aggravati da una popolazione detenuta ogni giorno sempre più in crescita esponenziale – ha dichiarato -. Ma così non si può più andare avanti. La politica (quella con la P maiuscola) deve prendere con urgenza provvedimenti. Quella della sicurezza penitenziaria è infatti una priorità per chi ha incarichi di governo ma anche per chi è all’opposizione parlamentare».

Capece ha poi evidenziato la situazione della casa circondariale monzese che conta 840 detenuti (il 45% dei quali stranieri) a fronte dei 405 posti letto regolamentari. «Mancano ben 100 agenti di Polizia Penitenziaria: ve ne sono infatti 362 in forza e dovrebbero essere 462 – ha sottolineato -. E le problematiche sono evidenti, come confermano anche i dati relativi agli eventi critici accaduti a Monza nel 2010. Si sono infatti verificati 67 episodi di autolesionismo, un decesso per cause naturali e 10 tentativi di suicidio. 112 soggetti detenuti hanno posto in essere ferimenti e 51 hanno manifestato con sciopero della fame. Da questi dati emerge una volta di più quali e quanti sacrifici affrontano ogni giorno le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di Monza per garantire vigilanza e sicurezza all’interno e all’esterno degli Istituti di pena partecipando nel contempo alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti».

Da MB News


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