Napoli – alta tensione nel carcere minorile di Airola

“La situazione nelle carceri resta ad alta tensione”. E’ l’allarme lanciato da Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Non vi è giorno che non si verificano situazioni molto pericolose per la sicurezza dei detenuti e di tutto il personale dell’Istituto stesso, consistenti in continue e snervanti situazioni in cui i detenuti, soprattutto giovani adulti ultra 20enni, con atteggiamenti di sfida e minacce tra di loro e, a volte, anche all’indirizzo del personale, minano duramente i turni di servizio. Specialmente negli ultimi giorni c’è stata un’escalation di eventi incresciosi, dove alcuni detenuti incuranti del personale di Polizia Penitenziaria hanno inscenato più volte dei comportamenti fortemente criminali, con il chiaro intento di procurare lesioni gravi ad altri ristretti per motivi ancora poco chiari, ma che sembrano essere ancora legati a vecchie ruggini formatesi durante la rissa del 5 settembre scorso. La situazione – ha ribadito – è molto critica: mi sembra evidente che c’è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, che assicurino l’ordine e la sicurezza in carcere tutelando gli Agenti di Polizia Penitenziaria che vi prestano servizio. Non si può continuare cosi. Gli eventi critici sono all’ordine nel giorno. I detenuti si sentono padroni del carcere, perché ai loro atti di violenza ed insubordinazione non seguono adeguamenti provvedimenti da parte delle Direzioni. Il SAPPE sta valutando di proclamare lo stato di agitazione del Personale di Polizia Penitenziaria in Regione”. Sostegno alla protesta del SAPPE della Campania da parte del Segretario Generale Donato Capece: “Quel che accade ogni giorno nel carcere minorile di Airola è sintomatico di ingovernabilità e disorganizzazione. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dalla Giustizia minorile e dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno , ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti”.

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