Torino, 3 giu. (La Presse) – Sono 39 le misure cautelari eseguite nei confronti di altrettanti anarchici, di cui diciassette arresti (undici in carcere e sei ai domiciliari) e altre dodici misure cautelari tra obblighi, divieti di dimora e obblighi di presentazione alla pg, quelle eseguite oggi a Torino e in molte province italiane dopo la chiusura di una maxi inchiesta della Digos di Torino coordinata dai pm Emanuela Pedrotta e Antonio Rinaudo. Sono 111 gli indagati e 39 gli episodi di reati contestati, commessi dal settembre 2012 al gennaio 2014. Dal danneggiamento alla violenza a pubblico ufficiale, dal sequestro di persona all’invasione di edifici.
Gli arresti, eseguiti anche dai carabinieri, sono scattati dalle quattro di mattina a Torino, Alessandria, Barge (Cuneo), Cesenatico, Roma, Ferrara, Milano, Trento, Cuneo, Cosenza e Modena. Tra i fermati ci sono anche Niccolò Blasi, Claudio Alberto e Chiara Zenobi, tre dei quattro No Tav arrestati lo scorso nove dicembre con l’accusa di terrorismo per avere partecipato a un assalto notturno al cantiere della Tav di Chiomonte nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013. In carcere, oltre ai tre No Tav, sono finiti i fratelli Fabio e Paolo Milan, Andrea Ventrella, arrestato dai carabinieri a Cesenatico, tutti e tre torinesi, Nicolò Angelino, di Borgosesia (Vercelli), Francesco Di Berardo, di Tortoreto (Teramo), Michele Garau e Toshiyuki Hosokawa, di Cagliari, Daniele Altoè di Vittorio Veneto (Treviso) e Giuseppe De Salvatore di Castelletto d’Orba (Alessandria).