Giobbe libero! Liberi/e Tutti/e! (lettera + comunicato)

cordatesaPubblichiamo una lettera di Giobbe, uno degli ultimi notav arrestati, attualmente rinchiuso nel carcere di Torino delle Vallette.

Vallette, 17 agosto 2013

Carissime compagne e compagni di lotta vi abbraccio tutti.

Grazie di tutto quanto state facendo per me, il mio pensiero va a voi che resistete in Clarea od ovunque sia. Il morale è alto e sono in forma (mi alleno per tornare a correre dietro a Giacu in Clarea). Avrei voluto dirvi di non spendere energie per me, ma di concentrarvi nella lotta. Non temo nulla perchè la mia famiglia è una stirpe di partigiani “sfrosatori”, scampati o internati nei lager, montanari scesi in miniera o nelle officine, che mi hanno insegnato a lottare per i miei ideali anche di fronte alle pallottole del nemico, ai padroni prepotenti, alle guardie in divisa. Ma credo ci sia ora un’esigenza politica che va oltre la mia vicenda personale, che si evince anche dalle parole del gip nel rigettare la scarcerazione, cioè che ” le azioni […] appaiano estranee ai motivi della protesta no-tav”.

Ora, l’uso di gravi imputazioni, come anche quella di associazione sovversiva, sono il tentativo di delegittimare ogni opposizione che non sia simbolica. Dobbiamo opporci a tali castelli accusatori perchè se passassero ce li troveremmo davanti domani ad ogni passo.

Evidentemente blocco e picchetto sono due strumenti molto fastidiosi, pensiamo anche alle lotte della logistica: anche lì fogli di via, accuse di furto e via andare. Ma il blocco è un patrimonio storico di tutti i movimenti di lotta e come tale va difeso. Dunque può valere la pena dare un segnale di unità sotto queste mura per poi tornare nel cuore della lotta. Ogni cosa fatta per contrastare il TAV la considererò anche in solidarietà mia e degli altri indagati che abbiamo.

Se permettete una riflessione, credo ci troviamo in una fase di guerra “totale” dove c’è una regia unica a manovrare l’informazione, l’operato poliziesco e dei magistrati, la politica e l’esecuzione dell’opera. L’intervento in Val di Susa è militare e tutto si subordina ad esso. Lo vediamo con il decreto di allargamento della “zona rossa”, ma ancor più con l’uso dei “bravi ragazzi”, che dopo i massacri delle popolazioni delle montagne afgane ora hanno girato i fucile verso “casa”. Si allenano a contenere il malcontento che la guerra del capitale contro di noi non mancherà di creare. A mio parere, quindi, dovremmo guardare anche a quello che accade fuori
dalla valle. Per l’oggi invece direi di non disperare.

La repressione è forte perchè il movimento oggi è un problema più grosso di un tempo. Non sottovalutiamo quanto fatto finora: l’accanimento dimostra che non ritengono possibile portare avanti l’opera con questo livello di opposizione. Quindi, senza prestare il fianco alla repressione, continuiamo con la varietà delle inizitive e con l’osservazione del cantiere. Come dice Mimmo ” l’importante è non stare a casa davanti al televisore”(o al computer).

Questa è la nostra forza, ognuno può fare un pezzettino perchè la valle diventi impossibile per cantiere e occupanti.

Occhi aperti e buona lotta

“NOI FELICI QUANDO VOI ARRABBIATI” Giacu

Ciao Giobbe

ARRESTATO GIOBBE IN PROVINCIA DI VARESE

Martedì 13 agosto, verso le 19, il nostro compagno Giobbe, è stato

arrestato su mandato della Procura di Torino (i soliti p.m. Rinaudo e Padalino), mentre si trovava in casa propria a Dumenza. La casa è stata perquisita dalla Digos di Torino e di Varese. Sono stati sequestrati due pc, materiale stampato, appunti personali, una maglietta No TAV, un foulard da ciclismo. I reati per cui è indagato, in concorso con altri,
sono: tentata rapina, sequestro di persona, violenza e minacce contro pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio, risalente al novembre 2012, riguarda un poliziotto che scattava fotografie a Chiomonte (Val Susa). Per gli stessi fatti sono indagati altri due No TAV.

Ora si trova nel carcere di Torino.

Giobbe è un anarchico ed è fra quelli che più generosamente partecipano alle lotte contro il Treno ad Alta Velocità in Val Susa e non solo. Proprio dai comitati popolari che animano i presidi e le assemblee della “valle che resiste” sono giunti infatti i primi messaggi e comunicati solidarietà.

Anche in provincia di Varese è sempre presente, insieme a tutti noi, nelle lotte contro le grandi opere che distruggono il territorio, contro il razzismo, per gli spazi sociali autogestiti, contro l’orribile assassinio di Giuseppe Uva avvenuto a Varese nel 2008, in seguito ad un fermo effettuato da carabinieri e polizia.

Quindi per noi Giobbe non è né colpevole né innocente, ma un compagno che lotta da sempre in prima persona contro le devastazioni ambientali e sociali.

In questo momento di crisi, in cui il rischio di esplosione di conflitti sociali si fa sempre più alto, arrestando chi lotta lo Stato spera di criminalizzare e indebolire il movimento.

IL MOVIMENTO NON SI ARRESTA.

LIBERTÀ PER GIOBBE. LIBERTÀ PER TUTTE E TUTTI.

A SARÀ DURA! (PER LORO)

_Kinesis, Tradate_

_Anarchiche e anarchici del Varesotto_

_TeLOS squat, Saronno_

_Collettivo Ultimi Mohicani, Gallarate_

_Assemblea popolare No elcon_

MASSIMA SOLIDARIETA’ DA CORDATESA!

Questo é l’indirizzo per scrivergli. Raccomandiamo di scrivere il nome corretto per far giungere i telegrammi (non Giobbe).

Davide Giacobbe
Casa Circondariale Lorusso e Cutugno
via Maria Adelaide Aglietta n° 35
10151 Torino

A sara’ dura (per loro).

Compagne e compagni della provincia di Varese


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