Un rapper tunisino è stato condannato a due anni di carcere per “insulti alla polizia” e “diffamazione di pubblici ufficiali” dal Tribunale penale di primo grado Ben Arous, nella periferia di Tunisi. Alaa Eddine Yaakoubi, meglio conosciuto come El Oueld 15, è un ragazzo di 15 anni finito dietro le sbarre per il videoclip di una canzone, “Cops and Dogs”, che contiene alcune scene in cui la polizia colpisce delle persone. A denunciarlo è Human Rights Watch che giudica la sentenza del tribunale “un’altra manifestazione della intolleranza permanente per coloro che criticano le istituzioni governative in Tunisia”.
“E ’scioccante vedere che la Tunisia continua a perseguire e incarcerare artist, giornalisti e blogger per le loro parole pacifiche ma critiche , per i loro testi ”, ha detto Eric Goldstein, vice direttore del Medio Oriente e Nord Africa di Human Rights Watch. “E ‘tempo di abolire le leggi criminali che cercano di fermare le critiche nei confronti della polizia e delle altre istituzioni dello Stato”.
Il caso del giovane rapper nasce da indagini avviate presso la stazione di polizia a Hammam Lif, una città nella periferia sud di Tunisi. L’avvocato di Ouled El 15, Ghazi Mrabet, ha detto a Human Rights Watch che il 10 marzo, il capo della stazione di polizia ha ottenuto un ordine scritto del pubblico ministero per avviare indagini relative al video clip.
L’articolo 125 del codice penale punisce fino a un anno di carcere chiunque insulti un dipendente pubblico, nel corso del l’esercizio delle funzioni. L’articolo 128 prevede fino a due anni di carcere per diffamazione di pubblici ufficiali.
Gli avvocati del rapper hanno sostenuto che gli articoli citati dal codice penale non erano applicabili e che la canzone è una creazione artistica e deve essere protetto dalla libertà di espressione.
Dall’inizio del 2012 numerosi giornalisti, blogger, artisti e intellettuali sono stati condannati . Nel mese di settembre, per esempio, un pubblico ministero ha portato accuse contro due scultori per opere ritenute dannose per l’ordine pubblico e buon costume. Il 28 marzo, il primo grado Tribunale penale di Mahdia ha condannato due blogger a pene detentive di sette anni e mezzo, confermate in appello, per la pubblicazione di scritti percepiti come offensivi per l’Islam. Il 3 maggio, il Tribunale penale di primo grado di Tunisi ha multato Nabil Karoui, proprietario della stazione televisiva Nessma TV, per la trasmissione del film d’animazione “Persepolis”, in quanto ritenuto blasfemo da alcuni islamisti.