Bologna, 13 dicembre 2011 – Non solo a Parma, da due giorni i detenuti del carcere di Bologna battono le
stoviglie contro le grate e i cancelli e fanno scoppiare alcune bombolette di gas per protestare e per chiedere l’amnistia. “Ancora una volta la Polizia penitenziaria e’ impegnata a mantenere la situazione sotto controllo – dice in una nota Domenico Maldarizzi, coordinatore provinciale della Uil penitenziari di Bologna. Il problema e’ noto, la Dozza e’ sovraffollata e i poliziotti sono pochi e ora il “fiorire di tensioni interne al penitenziario e’ un problema aggiuntivo che il personale, gia’ oberato dalle emergenze, deve affrontare in solitudine e con scarsi mezzi”.
Dopo le violente proteste nella casa circondariale di Parma, con l’accensione di fuochi nelle celle, anche Bologna sembra avere problemi. Per Maldarizzi, insomma, non si puo’ annunciare la costruzione di cinque nuovi padiglioni in Emilia-Romagna, “mentre gli attuali stanno crollando per mancanza di fondi per la manutenzione”. E soprattutto non si puo’ dimenticare il fatto che il personale in regione, “gia’ oggi e’ carente di oltre 700 agenti“, e nella sola Bologna “ci sono oltre 140 agenti distaccati nei superiori uffici”.
E’ “inutile varare leggi che alimentano, vanamente, la speranza, ma non producono deflazioni significative alle presenze detentive”. Infine, conclude Maldarizzi, “e’ ingiusto e immorale che al personale si chiedano sforzi e sacrifici per evitare il crollo, ma poi gli si neghino riposi, congedi e persino le spettanze economiche dovute a questo surplus di lavoro ed impegno”.
Da: Il Resto Del Carlino