Ecco qui un breve resoconto del presidio che si è svolto sotto S.Vittore sabato 14 agosto.
Nel pomeriggio di oggi, sabato 14 Agosto, si è svolto, nonostante la pioggia incessante, un “presidio itinerante” attorno al carcere di San Vittore sostenuto da oltre cinquanta tra compagne e compagni di diverse città della Lombardia e di più realtà di Milano.
L’iniziativa è stata preceduta da settimane di incontri con i familiari dei detenuti nei volantinaggi davanti alle carceri di San Vittore, Opera e Bollate e da attacchinaggi-volantinaggi nei quartieri di Milano San Siro, Corvetto , via Padova e a Sesto S.Giovanni. E’ stata decisa per ferragosto perché in questo periodo in tutte le carceri rabbia e segnali di rivolta sono ancora più evidenti.
Ciò in relazione anche agli aggravamenti della differenziazione, dell’isolamento, delle punizioni, dell’inasprimento delle pene e delle condizioni detentive perseguite dallo stato.
Questa situazione viene continuamente confermata e testimoniata dagli incontri con i familiari davanti alle carceri e dalla corrispondenza.
Il presidio è stato tenuto a San Vittore perché qui tutto questo avviene ogni giorno e come in ogni altro carcere grava sulle spalle dei detenuti e dei loro familiari. Inoltre perché l’ubicazione del carcere, immerso nel centro città favorisce una più intensa comunicazione tra interno ed esterno.
Nonostante gli iniziali tentativi della sbirraglia di relegare il presidio nel solito luogo, in quel di piazza Aquileia, la determinazione dei presenti è riuscita a trasformare un presidio statico in un corteo attorno alle mura durante il quale gli interventi e la musica, i botti e i fuochi d’artificio sono stati accolti dai detenuti con altri fuochi, battiture, urla e saluti da tutti i raggi.
La buona riuscita dell’iniziativa sarà senz’altro di auspicio per costruire futuri momenti di lotta con i detenuti e i loro familiari aspettando dentro i muri macerie.
Qui di seguito una lettera che ci è stata inviata dai detenuti dopo il presidio.
Milano 16 agosto 2010
I soliti noti
Ciao ragazzi/e,
vi ringraziamo per la perseveranza, l’onore e l’orgoglio che vi ha contraddistinto in una sera di vento e pioggia in p.le Aquileia.
“Musica da sballo” come dice il nostro storico compagno di cella che ha moglie e figli oltre alla compagna che lo aspettano fuori, ma con tenacia, con la palestra e con i coglioni, porta avanti la sua pena e non si arrende, e non si arrende e…
Assieme vi facciamo i complimenti e vi ringraziamo per questo “semplice” gesto che ci ha fatti sentire liberi. Quando questo inferno sarà finito faremo di tutto per unirci a voi e per esprimere quello che da dietro queste sbarre non ci è concesso “libertà democratica di espressione”.
Fate ancora queste manifestazioni perché ai detenuti fa piacere, ci mettono in contatto con l’esterno. Scriveteci!
In diversi di noi abbiamo cercato una comunicazione con voi, abbiamo visto i vostri saluti a braccia aperte e speriamo che voi abbiate visto il nostro asciugamano e sentito i nostri ringraziamenti per voi e le bestemmie per quell’omino di merda con gli occhiali di merda e la camicia di merda che ci minacciava ad ogni rumore che facevamo!
Quando passate la prossima volta (speriamo presto) mettete gli U2.
Dopo la disinfestazione siamo stati invasi dagli scarafaggi che, poverini, anche loro, non sopportano più queste mura. La situazione del cibo non è cambiata. Poverino anche il lavorante: non ha colpe dato che dalla cucina non arriva il cibo per tutti. Stasera è arrivato un po’ di cous cous dalla cella dei nordafricani…
Quando avete letto la lettera al megafono ci è venuta la pelle d’oca. Aspettiamo la vostra risposta… un abbraccio forte da quelli dell’angolo con il fazzoletto