Detenuto di 37 anni muore nel carcere di Monza

Una persona da me assistita che si trovava nel carcere di Monza in custodia cautelare, il sig. Redouane Messaoudi, nato nel 1974 in Algeria, è stato trovato privo di vita la mattina di sabato 16 luglio. Ieri mattina è stata effettuata l’autopsia (alla quale peraltro non ho potuto partecipare né direttamente né tramite medicolegale non avendo titolo perché non sono riuscito a contattare l’unico familiare con cui avevo parlato, un fratello che vive in Grecia).
Il sig. Messaoudi era in quel momento nel reparto di psichiatria del carcere. Affetto da diabete insulinodipendente, epilettico e con diagnosi di disturbo borderline, dopo un periodo di osservazione nell’Opg di Reggio Emilia era rientrato nel normale circuito penitenziario. Prima di andare a Monza, dove si trovava da circa due settimane, era stato a Voghera, Era stato arrestato ad aprile per un’ipotesi di cessione di stupefacenti (una dose) e resistenza.
L’udienza preliminare, già fissata dieci giorni fa, era stata rinviata a ieri data l’impossibilità in quell’occasione per il sig. Messaoudi a comparire (era in ospedale e i medici non avevano dato nulla osta). Ieri era previsto che il giudice incaricasse uno psichiatra di svolgere perizia. Nella comunicazione del carcere sulla possibile causa del decesso si fa riferimento al reiterato rifiuto del sig. Messaoudi di assumere l’insulina. Per somministrargliela forzatamente era stato ricoverato in ospedale in due occasioni. Il giorno precedente al decesso non gli sarebbe stata somministrata per due volte l’insulina perché rifiutata.

Davide Mosso (Avvocato)

Fonte: Ristretti Orizzonti

Si tratta del secondo decesso avvenuto nel carcere di Monza. L’altro è stato il 30 gennaio di quest’anno, sempre per cause da accertare.

Aveva trentacinque anni il detenuto di nazionalità marocchina deceduto due settimane fa all’ospedale “San Gerardo” in circostanze ancora tutte da chiarire. Da circa sette mesi recluso nella casa circondariale di Monza, il giovane era stato ricoverato d’urgenza per tre volte in ospedale nell’ultimo mese, l’ultima solo due settimane fa. In tutti e tre i casi la diagnosi, stando a quanto riferito dal direttore del carcere cittadino Massimo Parisi, sarebbe stata encefalite. “I medici mi hanno assicurato che non si tratta di una patologia contagiosa, che possa mettere a repentaglio la salute della popolazione carceraria entrata in contatto con il detenuto deceduto”, ha precisato il direttore.
Riscontri diagnostici – Per spiegare le ragioni ancora poco chiare del decesso, il nosocomio cittadino ha predisposto un riscontro diagnostico approfondito. “Sarà necessario attendere almeno quaranta giorni per avere i risultati delle indagini – ha confermato Laura Radice, direttore sanitario del presidio ospedaliero “San Gerardo”. Una pratica voluta dall’ospedale proprio per fare chiarezza”.
Il ragazzo, a quanto riferisce la direzione sanitaria, è stato ricoverato al “San Gerardo” il 20 gennaio ed è morto due giorni dopo. “Non c’è stato quasi il tempo necessario per poter procedere con delle indagini più approfondite – spiega ancora il direttore sanitario -. Il quadro clinico del paziente è peggiorato rapidamente fino al decesso avvenuto solo due giorni dopo l’arrivo in pronto soccorso e il ricovero in terapia intensiva”.
Versioni divergenti – Una situazione, quindi, ancora da chiarire. La direzione sanitaria dell’ospedale cittadino infatti conferma un solo ricovero del detenuto marocchino. “Da noi è arrivato il 20 gennaio. Non ci risultano altri ricoveri”, afferma Radice. Tre, invece, sarebbero i trasporti in ospedale di cui parla il direttore del carcere Parisi, che conferma: “L’intervento dei sanitari del “San Gerardo” che operano all’interno del carcere è stato tempestivo tutte le volte, e il fatto che il detenuto sia stato condotto in pronto soccorso per ben tre volte in un mese evidenzia l’accuratezza del servizio.
Ogni volta poi il ragazzo veniva dimesso perché i parametri rientravano nella norma”. Incongruenze si riscontrano comunque anche per quanto riguarda l’età del paziente: 35 anni secondo quanto riferito dalla direzione del carcere, 30 per i sanitari del “San Gerardo”. Bisognerà quindi attendere almeno un mese per poter davvero far chiarezza sull’intera vicenda, capire cosa sia successo al detenuto e scoprire cosa lo abbia condotto alla morte.

Fonte: Ristretti Orizzonti


One Response to “Detenuto di 37 anni muore nel carcere di Monza”

  • mina

    il ragazzo morto il 22 gennaio e mio fratello e ha 30 anni nato il 13 gennaio 1981 a distanza di quasi un anno non abbiamo capito di che cosa e morto noi famigliari non abbiamo chiesto nessuna spiegazione perche le cose non sono molto chiare ci siamo rinchiusi nel nostro grandissimo dolore tutt ora io sorella non ho avuto il coraggio di leggere la cartella clinica ricevuta dall ospedale di monza il perche e semplice:non ci sara niente di vero perche avranno scritto quello che volevano per non beccarsi una denuncia sia ospedale che carcere perche quando dovevamo fare autopsia il giudice non ha voluto hanno solo prelevato un po del cervello per capire perche era stato colpito il siuo cervello ripeto noi eravamoe siamo ancora nel dolore che non abbiamo voluto chiarimenti mio fratello non torna piu avevamo gia perso due fratelli in un incidente stradale nel 1992 non abbiamo ricevuto giustizia per loro figuriamoci per l ultimo tanto prima e poi moriremo tutti anche quelli che hanno le colpe arrivera il loro giorno.mio fratello era in carcere per una stupidata stava per uscire guidava una macchina rubata una fiat uno vechiessima capite ha fatto un anno e stava per uscire in pochi giorni ce gente cke ha reati molto gravi lo sapiamo come funziona la giustizia italiana e non rimane dentro per piu di un mese 6 mesi ecc…….dio ha voluto cosi e va bene cosi comunque in carcere di monza non la raccontano giusta salve e mi scuso per la mia rabbia e leggendo questo articolo mi fa ricordare il dolore che stiamo passando