Anomalie nei sistemi di sicurezza, tentata evasione al carcere di Marassi

Genova. Due giorni fa il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria, di Marassi aveva inoltrato al Provveditorato ed al Ministero una lettera dove si segnalavano alcune anomalie del sistema sicurezza di Marassi: oggi un detenuto ha tentato l’evasione.

“Incomprensibile – dicono dal sindacato – l’attuale politica gestionale dei detenuti a Marassi e della sicurezza, non capiamo più che ruolo abbia la Polizia Penitenziaria di Marassi, è un carcere gestito con il servizio dinamico cioè i detenuti non sono chiusi nella loro celle bensì sono liberi di girare per i reparti. Questo produce una serie di negatività e debolezze nel settore della sicurezza e, tra queste, la facilità con cui i detenuti possono oltrepassare i cancelli che sono aperti, e recarsi nei vari settori dell’istituto”.

In questo caso, secondo il racconto degli addetti ai lavori, il detenuto, un giovane immigrato, ha approfittato del quotidiano andirivieni di persone, non solo detenuti, che orbitano all’interno di Marassi quindi dal cortile passeggi, invece di rientrare in cella percorrendo e oltrepassando i vari settori dell’istituto, è arrivato sino nei pressi dell’uscita dell’istituto dove, purtroppo per lui, la Polizia Penitenziaria lì in servizio ha ben compreso che quel detenuto li non doveva starci e quindi è intervenuta bloccandolo, benché abbia opposto resistenza, pochi metri prima dell’uscita.

“Non tollereremo più – affermano dal Sappe – che le responsabilità ricadano sempre sul poliziotto di turno e nessuna responsabilità venga attribuita a chi ha il compito di gestire ed organizzare l’istituto senza pensare alla sicurezza ed all’incolumità del personale, senza confrontarsi con i sindacati, senza prendere in considerazione le nostre proteste”.

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