Salerno, rapinatore 18enne evade dal carcere

Un detenuto rumeno di 18 anni è evaso oggi dal carcere di Salerno. A darne notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe che parla di “evasione annunciata”.

“L’uomo, ristretto per rapina, è evaso dal cortile dei passeggi della Casa Circondariale di Salerno”, spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale Sappe per la Campania. “E’ una evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza e l’inadeguatezza dei vertici che gestiscono l’istituto. Proprio oggi il Sappe aveva depositato il ricorso per condotta antisindacale contro la cattiva gestione del Direttore e il Comandante di reparto. La cattiva gestione del personale, da sempre denunciato, ha portato la sicurezza al di sotto dei livelli minimi di sottoponendo la Polizia Penitenziaria a rischi e disagi continui nonché ad aggressioni, non solo agli Agenti ma anche tra la stessa popolazione detenuta”.

”Una gestione, quella del carcere di Salerno, che non ha avuto come obiettivo la garanzia della sicurezza come verificato da una ultima indagine ministeriale, che ha visto la Direzione destinataria di diverse prescrizioni ad oggi non ancora adempiute con responsabilità contabili accertate a discapito del personale ivi operante costretto a svolgere ore di lavoro straordinario senza essere remunerato. Se avessero ascoltato le denunce del Sappe, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta”.

”Tutte queste evasioni hanno responsabilità ben precise – commenta Donato Capece, segretario generale Sappe – Cercate i colletti bianchi. Ora bisogna catturare l’evaso ma il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Abbiamo registrato un numero di evasioni incredibili, da istituti e da mancati rientri, in pochissime settimane. Quel che denuncia il Sappe da tempo si sta clamorosamente verificando ogni giorno: ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale – servono almeno 8.000 nuovi Agenti rispetto al previsto, e sono state autorizzate solamente 305 nuove assunzioni… -, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento”.

Capece è netto nella denuncia: “Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le costanti e continue evasioni ne sono la più evidente dimostrazione . Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, e questo è gravissimo. I vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e quelli della Giustizia Minorile e di Comunità hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e queste sono le conseguenze. E coloro hanno la responsabilità di guidare l’Amministrazione Penitenziaria si dovrebbero dimettere dopo tutti questi fallimenti”.

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