Roma, detenuto di 80 anni muore dopo una caduta in carcere

Era conosciuto come il ladro di biciclette: migliaia le due ruote sottratte, negli anni, tra le strade e i vicoli della Capitale. Eppure, le rubava non per necessità ma perché affetto da cleptomania, l’80enne romano, F.C., detenuto nel carcere di Regina Coeli che è morto questa mattina all’ospedale San Camillo. L’uomo, nonostante l’età avanzata si trovava in prigione proprio per quei furti che l’avevano fatto conoscere in diversi quartieri della città tra cui Prati.

Si trovana nel reparto di medicina del carcere quando accidentalmente è caduto. Trasportato in ospedale, le sue condizioni sono peggiorate. L’uomo è morto questa mattina. A darne notizia, il Segretario generale aggiunto Cisl Fns, Massimo Costantino, che da tempo denuncia le condizioni di sovraffollamento del carcere trasteverino dove sono reclusi 909 detenuti rispetto ai 622 previsti. «Era un cleptomane, rubava le biciclette ma non per necessità – riferisce Costantino – È assurdo che una persona di 80 anni stia in carcere per reati del genere». Per la Fns Cisl Lazio occorrono «misure diverse per detenuti che hanno una certa età che, compatibilmente alla gravità del reato, dovrebbero espletare la loro pena in altre strutture e certo non penitenziarie».

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