Giornata di rivolta dei migranti a Mineo

cordatesaMomenti di tensione, il 22 ottobre, a Mineo (Catania) per via della protesta inscenata dagli immigrati ospiti del centro di accoglienza Cara; solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine è stato possibile riportare tutto alla normalità.

Gli immigrati hanno deciso di protestare per via dei tempi, da loro ritenuti troppo lunghi, per riuscire ad ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato politico.

I FATTI

“All’interno della struttura sono ospitati circa 3800 migranti, la situazione è davvero esplosiva” ha affermato il responsabile del centro Sebastiano Maccarrone. Alcuni di loro, questa mattina, hanno lanciato pietre contro l’auto di servizio della polizia stradale di Caltagirone, mentre un furgone e un’ambulanza della Croce Rossa sono stati danneggiati. Un’area di servizio è stata assalita dai migranti che hanno costretto le persone presenti a barricarsi all’interno del bar per paura, ma solo un’auto parcheggiata è stata assalita. A causa dei diversi massi presenti sulla strada per via della protesta, un autobus di linea è stato costretto ad entrare nell’area di servizio, dove è stato preso di mira da alcuni immigrati, ma l’autista è prontamente ripartito riportando soltanto alcuni danni ad un paio di finestrini laterali.

Chiusa anche la Catania-Gela per via della scelta di alcuni migranti, divisi in gruppi di 10-15 persone, di camminare sulla carreggiata in entrambi i sensi di marcia, ed è stato quindi disposto il divieto di transito. Inoltre, diverse altre strade sono rimaste bloccate per la presenza di massi.

IL COMMENTO DEL SINDACO

“Serve ripristinare immediatamente l’ordine pubblico e la sicurezza nel territorio comunale – ha dichiarato il sindaco Anna Aloisi – ma va anche ascoltata la voce dei migranti che chiedono la costituzione di una commissione governativa dedicata al Cara”. Il primi cittadino di Mineo ha poi continuato: “Occorre garantire che l’accoglienza, alla quale non ci siamo mai sottratti, non venga più turbata da fenomeni di violenza, ma oggi bisogna anche pensare ai cittadini che hanno subito dei danni ai loro patrimoni personali e che, quindi, meritano il giusto risarcimento”.

Il sindaco Aloisi ha, infine, chiesto che “il Cara non accolga più ospiti, in aggiunta a quelli presenti, almeno fino a quando il governo non sarà in grado di garantire il rapido espletamento di tutte le pratiche burocratiche a favore dei richiedenti asilo presenti nella struttura”.

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