Minorenne sconta la pena a Rebibbia come gli adulti

cordatesaI suoi documenti dicono che è minorenne eppure un adolescente tunisino di 17 anni è recluso nel carcere di Rebibbia proprio come un adulto. La denuncia viene direttamente dal Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, che ha chiesto all’autorità giudiziaria di accelerare le pratiche per favorire il trasferimento dell’adolescente nella più idonea struttura per minori di Casal del Marmo. Il giovane, deve scontare una pena di 8 mesi per detenzione di stupefacenti.

“Il carcere è un ambiente difficile da vivere per gli adulti, figurarsi per un adolescente straniero che si trova in Italia senza famiglia e senza nessun altro punto di riferimento” ha commentato Marroni. “Il suo vissuto pregresso, e l’inadeguatezza di una struttura per adulti dove sta drammaticamente vivendo suo malgrado, esposto com’è a rischi di ogni genere, lo hanno già portato a minacciare ripetutamente gesti autolesionistici” ha raccontato il Garante dei detenuti del Lazio. “Protrarre ulteriormente la sua detenzione fra gli adulti potrebbe avere conseguenze devastanti. La sua è una storia triste e, purtroppo, nota. Chi avrebbe potuto aiutarlo si è mostrato invece aguzzino”.

Il ragazzo era sbarcato in Italia da solo a 15 anni e aveva iniziato a lavorare in nero come muratore nella speranza di poter inviare dei soldi alla famiglia. Dopo sette mesi dal suo arrivo in Italia, è stato fermato ed arrestato per reati di minima entità legati alla detenzione di hashish e alla ricettazione di un vecchio motorino e, per questo, è transitato nel carcere minorile di Treviso ed in una Comunità per minori. Poi il secondo arresto. Quello che lo ha portato a Rebibbia.

Il motivo dell’arresto questa volta è stato detenzione di stupefacenti che gli è valso la condanna a 8 mesi di carcere e il trasferimento a Rebibbia Nuovo Complesso. Oltre ai documenti prodotti dalla Questura di Udine, anche il consolato tunisino di Roma ha rilasciato il certificato di nascita attestante che il ragazzo è nato nel 1996. A seguito dell’allarme del Garante, accolto e condiviso dal direttore di Rebibbia, la documentazione è stata tempestivamente trasmessa alla quarta sezione penale del Tribunale di Roma, dalla quale si attende ancora un riscontro per l’immediato trasferimento del giovane a Casal del Marmo.

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