Aggiornamenti su Maurizio Alfieri e lettera dal carcere di Terni

Rabbia_bigDalle ultime lettere di Maurizio apprendiamo che il DAP lo ha trasferito a Terni quale “soggetto da gestire” e che si trova da solo nella sezione di isolamento, sottoposto al regime del 14 bis. “Lotterò sempre e ovunque per i miei diritti, senza paura esenza timori a testa alta e il DAP questo non deve mai dimenticarselo. Finché non otterrò i miei diritti non farò altro che divulgare quello che succede, che mi mandino in Sicilia o in Africa non fa differenza”. “Salutatemi caramente tutti i compagni/e su internet e dite a tutti/e che anche senza caloriferi, al buio, e con le catene, la loro solidarietà scalda il mio cuore e che abbraccio tutti/e coloro che mi sono vicino, uno per uno, una per una”. Aggiunge che aspetta con impazienza il presidio (che si terrà sabato 30 marzo, in contemporanea con quelli di Tolmezzo e Saluzzo).
Maurizio è in sciopero del “passeggio” per via delle sue condizioni di salute: nonostante l’artrosi alle ginocchia, non gli permettono di fare ginnastica e il dirigente sanitario ha trasformato in “tosse” una bronchite da lui stesso diagnosticatagli qualche giorno prima. Episodi di ordinaria indifferenza carceraria. Ma a questi si aggiunge il trattamento speciale riservato a Maurizio. La posta gli viene sistematicamente fatta sparire (ora ha anche la censura). Un agente ha provato di nuovo a incastrarlo con proposte di traffici da lui fermamente respinte. Quanto al 14 bis, la motivazione è l’accusa (peraltro smontata dal tribunale del riesame) di “tentata evasione”. E infatti lo stesso regime è stato applicato (con l’aggiunta di piccole vendette quotidiane) anche a Valerio, trasferito da Tolmezzo a Piacenza.

Per scrivere a Maurizio:

MAURIZIO ALFIERI
C.C VIA DELLE CAMPORE 32
O5100 TERNI

E dal carcere dove è prigioniero diffondiamo una lettera di appello alla mobilitazione
Lettera dal carcere di Terni – Appello alla mobilitazione

All’attenzione di tutti/e i compagni e le compagne e a chi crede che un senso di umanità possa aver senso anche in carcere.
Le condizioni di vita del carcere di Terni (come tutti i carceri sovraffollati all’inverosimile in Italia con condizioni igieniche proibitive e dove il freddo ti graffia la pelle, e la convivenza è ridotta a un metro quadro e mezzo per ciascun detenuto…); ciò che viene descritto dalla lettera (biglietto trafugato all’esterno) rasenta la tortura.
Dal carcere di Terni viene un grido di aiuto: urla nelle orecchie di tutti noi.
I detenuti insieme con Maurizio minacciano lo sciopero della fame,come già avviene in diverse carceri italiane, ma l’inchiostro non trova spazio sui giornali per questo tipo di informazioni e di sofferenze.
Chiediamo a tutti/e voi di solidarizzare firmando questa petizione online per far pressione affinché un garante, un deputato, un eletto nel consiglio regionale faccia una visita all’interno per verificare le condizioni dei detenuti.
Il Carcere Italiano è al collasso da tutti i punti di vista, un’Amnistia e forme alternative alla detenzione potrebbero alleggerire la sofferenza che ne deriva.
Come fuori dalle galere non hanno alcuna considerazione quanti lottano per la propria vita, come gli operai del Sulcis che si chiudono dentro i pozzi per difendere il proprio lavoro, quanti si suicidano perché perdono il lavoro, così anche nelle carceri la Crisi economica sta peggiorando ancor di più la vita carceraria, così vi sono tanti suicidi in carcere per l’impossibilità di sopportare oltre, ancora): proprio appena un mese fa un detenuto del Marocco a Terni si è tolto la vita.
Costruiamo una mobilitazione e portiamo la nostra solidarietà agli ultimi della terra.
-Alla vs. Coscienza-

Ricordando la canzone del Maggio di De Andrè ……che nessuno si senta assolto, siamo tutti coinvolti…….


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