Roma, insulti dal carcere al deportato ad Auschwitz Shlomo Venezia

20130311_shlomoIn carcere dal 16 novembre scorso, con l’accusa di aver promosso e fatto parte di un gruppo che aveva tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi, non rinuncia a propagandare, dalla sua cella di isolamento, a Regina Coeli, idee negazioniste sull’Olocausto. E ad offendere la memoria di Shlomo Venezia, sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ma anche ad insultare Luca Tescaroli, il pubblico ministero del processo, che viene definito “ignorante”. Mirko Viola, 42 anni di Como, legato agli ambienti di Forza Nuova, è stato arrestato in seguito alle indagini della Polizia postale e della Digos, che hanno permesso di smantellare, dopo attente intercettazioni telefoniche e telematiche, il forum neonazista Stormfront. Insieme a lui sono finiti in carcere altri tre neonazisti, che saranno processati con rito abbreviato: la prima udienza è stata fissata a Roma il prossimo 28 marzo.

NEGAZIONISMO
Ma se alcuni degli imputati hanno fatto una parziale retromarcia, arrivando anche a scusarsi con alcune delle personalità (tra queste il presidente della Camera, Gianfranco Fini e il ministro Andrea Riccardi) che avevano insultato a più riprese sul forum, Viola, meglio noto sul forum con il nickname “biomirko”, ha continuato a diffondere, dal carcere, le sue folli tesi neonaziste. E a sostenere di essere vittima di una persecuzione. Nelle quattro lettere diffuse, tramite un avvocato, su alcuni forum neofascisti e blog, il militante di Forza Nuova – già autore, tra le altre cose, di un documentario in cui negava la Shoah – oltraggia la memoria di Venezia (scomparso nell’ottobre dello scorso anno), definendolo un “bugiardo” e tentando di contestare i dati ufficiali relativi allo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti.

“I ricercatori revisionisti hanno dimostrato che la testimonianza di Venezia è una ridicola panzana”, sostiene Viola, che parla di una “patetica glorificazione mediatica di un bugiardo”, che non serve a “rendere vere le sue menzogne”. Offese che vengono condite anche da considerazioni antisemite. Sarebbe stata, infatti, una fantomatica lobby ebraica, d’intesa con la magistratura, ad averlo perseguitato, per aver “dimostrato che i vari Shlomo Venezia, ElieWiesel e Simon Wiesenthal sono stati dei truffatori”.

Viola, che si definisce “compiutamente fascista, ovvero nazionalsocialista”, lascia anche intendere di volere continuare ad occuparsi di teorie negazioniste, una volta che i giudici gli avranno concesso gli arresti domiciliari: “I miei ideali si sono rafforzati durante la carcerazione: onestà, onore, rispetto per me stesso e ricerca della verità non ce l’hanno fatta a togliermi tutto questo. Non basta privare la libertà ad un uomo per trasformarlo in una pecora”. Del pm Tescaroli scrive che preferisce sorvolare “sulla sua macroscopica e crassa ignoranza”.

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